Infermiere modello rifiuta 500 euro di premio: "I miei soldi usateli per un defibrillatore"

È la storia di Francesco Scorzelli, 56enne residente a Verderio, di mestiere caposala del Pronto soccorso del San Leopoldo Mandic di Merate

Francesco Scorzelli, caposala del Pronto soccorso di Merate (Cardini)

Francesco Scorzelli, caposala del Pronto soccorso di Merate (Cardini)

Merate (Lecco), 28 ottobre 2014 - Sarebbe piaciuta tanto a Gianni Rodari la favola moderna in cui l’infermiere, senza nemmeno volerlo, impartisce lezione di stile al direttore generale dell’ospedale. È la storia di Francesco Scorzelli, 56enne residente a Verderio, di mestiere caposala del Pronto soccorso del San Leopoldo Mandic di Merate, talmente bravo nel suo mestiere da meritarsi 500 euro extra di premio, una somma che non cambia la vita, ma che di questi tempi, specie per un dipendente pubblico, torna comodo.  Eppure il coordinatore infermieristico oltre che bravo è anche umile e la gratifica preferisce rispedirla al mittente con un bonifico. Sostiene infatti di non essere stato valutato correttamente e chiede ai suoi superiori che quei soldi, invece di darli a lui, li utilizzino piuttosto per comperare un defibrillatore, poiché quello che c’è nel reparto in cui lavora si è rotto e ne aspettano uno nuovo ormai da quattro anni.

Non altrettanto fa il suo capo, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera lecchese Mauro Lovisari, 65 anni di Brugherio. Lui, il bonus di 25mila euro che gli è stato staccato dall’assessore regionale alla Salute Mario Mantovani, se lo tiene ben stretto per intero, nonostante sia stato sospeso dal servizio in quanto, come altri colleghi top manager della sanità lombarda, risulta indagato per turbativa d’asta in una brutta faccenda di favori, mazzette e appalti truccati. Si tratta dell’inchiesta «Ecatonchiri», ribattezzata la nuova tangentopoli. Un mondo in cui «ci sono cose che non hanno prezzo», come recita il tormentone-slogan di una nota pubblicità, la morale per una volta l’ha impartita a tutti l’infermiere di Verderio. E peraltro senza alcun bisogno della carta di credito. 

di Daniele De Salvo