Alle emergenze è abituato. Però a quelle sanitarie, non agli incendi. Daniele Mattana, 43 anni, coordinatore infermieristico del 118 di Lecco, quando l’altra mattina ha visto una densa colonna di fumo salire dalle bocchette d’aerazione del parcheggio sotterraneo dell’ospedale Manzoni, per l’incendio di una vecchia Peugeot 206, non ha esitato a diventare un pompiere. Circoscritto il rogo, si è improvvisato pure vigile urbano, perché ha impedito ad altri automobilisti di infilarsi nel silos che avrebbe potuto trasformarsi in una trappola.
"Ero appena arrivato in ospedale, stavo iniziando il turno e ho visto il fumo fuoriuscire dalle griglie del parcheggio interrato – racconta –. La mia prima preoccupazione quasi istintiva è stata che qualcuno avesse bisogno di aiuto e quindi sono sceso a controllare. In fondo al piano -3, che in realtà è al livello della strada, una macchina stava bruciando. C’era fumo ovunque, si riusciva a vedere poco, l’aria stava diventando irrespirabile e il calore era parecchio. Ho dato un’occhiata in giro per accertarmi che non ci fossero persone in difficoltà, ho preso l’idrante e ho iniziato a spegnere insieme ad altri l’incendio, che si era sprigionato dal vano motore".
Nel frattempo ha allertato il 112. Dopo essersi assicurato che le fiamme fossero sotto controllo, è corso all’ingresso del parcheggio per bloccare chi cercava di entrare, creando un varco per i vigili del fuoco. Qualche minuto di esitazione e probabilmente il silos sarebbe diventato un inferno di fiamme e fumo.
Di essere definito eroe, non vuole nemmeno sentirne parlare. "Dai, non scherziamo – replica – chiunque si sarebbe comportato allo stesso modo".