In Valtellina si perdono troppi posti di lavoro

L’Osservatorio provinciale evidenzia criticità e anche la retribuzione è la più bassa rispetto al resto della Lombardia

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SONDRIO

È un’emorragia inarrestabile quella dei lavoratori della provincia di Sondrio verso il Canton Grigioni, specie in alcuni settori chiave come il turismo e l’edilizia. Una situazione sotto gli occhi di tutti e fotografata anche dall’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro che, da tempo, denuncia come in Valtellina e in Valchiavenna le retribuzioni dei lavoratori siano le più basse di tutta la Lombardia. La retribuzione oraria lorda è infatti pari a 13,67 euro, contro una media regionale di 15,68 euro, senza considerare Milano dove si sale a 17,24 euro l’ora. Paradossalmente a essere pagati meglio sono gli operai e gli apprendisti, che percepiscono il 5,7% e il 4,5% in più rispetto alla media regionale, più che altro per cercare di frenare l’emorragia verso il Canton Grigioni.

Non è così per impiegati e dirigenti che percepiscono l’8,4% in meno rispetto al resto della Lombardia, probabilmente perché le aziende in cui lavorano sono di dimensioni troppo piccole. Mettendo a confronto il 2021 con i primi 6 mesi del 2022 emerge che gli avviamenti dei lavoratori sono cresciuti del 12%, ma le cessazioni sono aumentate del 54,6%, con un saldo negativo di 2.670 dipendenti (-7,5% della forza lavoro complessiva). Non è solo la quantità, ma anche la qualità dei contratti a preoccupare: la maggior parte dei nuovi contratti sono infatti a tempo determinato. In un settore chiave come l’Agricoltura ad esempio il 60% dei nuovi contratti riguardava l’assunzione di braccianti agricoli, che verranno dismessi non appena finirà la stagione della raccolta dell’uva e delle mele.

Roberto Canali