Il progetto tangenzialina. No ambientalista

Una nuova tangenziale a Castello Brianza divide opinioni: da un lato comodità per automobilisti e residenti, dall'altro preoccupazione per la cementificazione di un'area agricola. Attivisti ambientali criticano il progetto.

Il progetto tangenzialina. No ambientalista

Il progetto tangenzialina. No ambientalista

Una nuova tangenzialina. L’ennesima a Castello Brianza. Sarà un nastro di asfalto lungo circa 600 metri, che taglierà in due un’area attualmente interamente agricola, a ovest della frazione di Cascinette Nere. L’opera è stata progettata e verrà realizzata dai tecnici dell’Amministrazione provinciale, su istanza degli amministratori locali, per risparmiare agli automobilisti di passare in mezzo alle strettoie del rione.

Gli attivisti del Circolo Ambiente Ilaria Alpi però non ci stanno: "È uno sfregio al territorio", sostiene il presidente Roberto Fumagalli. Che sottolinea: "Siamo in presenza della cementificazione di un’area agricola preziosa dal punto di vista paesaggistico, che verrà sacrificata per fare posto ad un ennesimo nastro di asfalto! Quel territorio non va rovinato coprendolo di asfalto, ma va tutelato dal punto di vista ambientale". Certo, la soluzione renderà più semplice la vita agli automobilisti e pure ai residenti della zona, ma "la soluzione prioritaria deve essere quella di diminuire il traffico, potenziando il trasporto pubblico, mentre qui si incentiva il passaggio di macchine e camion", avverte Roberto Fumagalli (foto). Anche perché a furia di cementificare, ogni volta che piove più del previsto, succedono disastri e allagamenti, come successo durante l’ultima ondata di maltempo. E come del resto sottolineato dagli attivisti in occasione dell’ultimo colpo di coda del maltempo. Per non parlare del costo: più di 1 milione di euro, cioè quasi 1.700 euro per ogni metro della nuova tangenzialina.

D.D.S.