DANIELE DE SALVO
Cronaca

Il nodo del ponte sull’Adda: l’idea dei tapis roulant per evitare stravolgimenti

Il progetto di un architetto di Verderio: collegamento mobile e due stazioni. Scongiurerebbe la costruzione di una nuova struttura e gli espropri previsti

La proposta prevede di mantenere l’unico binario che parte dalle stazioni ferroviarie di Calusco e Paderno fino all’imbocco del ponte e di realizzare due piccole stazioni di testa

La proposta prevede di mantenere l’unico binario che parte dalle stazioni ferroviarie di Calusco e Paderno fino all’imbocco del ponte e di realizzare due piccole stazioni di testa

Tapis roulant al posto dei binari per trasportare i passeggeri da una parte all’altra del vecchio ponte San Michele, come i marciapiedi mobili negli aeroporti. È la proposta di Fabio Maria Roberto Andreotti, architetto di Verderio. Una soluzione, la sua, che permetterebbe di salvaguardare lo storico viadotto in ferro costruito tra il 1889 e il 1889 tra Paderno d’Adda e Calusco che dovrebbe essere dimesso entro il 2030 o poco oltre, e di non dover costruire un nuovo costoso ponte, con annessi espropri, demolizioni di edifici, aumento di traffico, distruzione della valle dell’Adda. Il San Michele è un ponte sia viario, con una strada al livello superiore, sia ferroviario, con i binari che corrono al livello inferiore, in una sorta di tunnel subito sotto il piano viario.

"La mia proposta progettuale prevede di mantenere l’unico binario che diparte dalle stazioni ferroviarie di Calusco e Paderno fino all’imbocco del ponte, di realizzare due piccole stazioni di testa poste come terminali di interscambio ad entrambi gli ingressi del San Michele l’installazione di un percorso pedonale servito da due tapis roulant andata e ritorno al posto dell’attuale sede ferroviaria – spiega l’architetto -. I tempi di attraversamento del ponte sarebbero gli stessi di un normale cambio treno in una qualsiasi stazione ferroviaria".

In pratica i viaggiatori dei treni della linea Milano – Lecco via Carnate, che passa nel ventre del San Michele, scenderebbero alle stazioni di Paderno sulla sponda lecchese o di Calusco lato bergamasco, utilizzerebbero i marciapiedi mobili per andare dall’altra parte e poi proseguirebbero il tragitto di nuovo in treno. L’idea non inficerebbe nemmeno l’intervento di raddoppio ferroviario, già in corso da Ponte San Pietro a Bergamo: "Il raddoppio ferroviario dovrebbe essere realizzato da Calusco fino a Bergamo da una parte e da Paderno a Carnate dall’altra". Il tutto appunto senza espropri, demolizioni, scavi, realizzazione di gallerie artificiali e cavalcavia. "Un grandissimo risparmio di tempo e costi", sottolinea il professionista, inventore di una “ricucitura“ infrastrutturale unica al mondo". Il nuovo ponte viario, secondo la visione di Fabio Andreotti, dovrebbe invece essere costruito più a Sud, in una posizione più baricentrica, tra Meratese, Isola Bergamasca, Brianza e Milanese.