Il capriolo Elliott e gli altri: le storie degli animali salvati alla Stella del nord

Il bilancio dell'attività dei volontari e dei veterinari della Leidaa al Cras di Calolziocorte

Michela Vittoria Brambilla con la figlia Stella e il capriolo Elliot

Michela Vittoria Brambilla con la figlia Stella e il capriolo Elliot

Calolziocorte (Lecco), 10 gennaio 2022 – Quando il capriolo Elliott è stato portato al Centro di recupero animali selvatici "Stella del nord" di Calolziocorte non si reggeva nemmeno in piedi, perché un cane lasciato libero gli aveva sbranato le gambe. La volpe Nick stava invece per morire dopo essere stata travolta da un'automobilista, mentre gli aironi Qui Quo Qua non riuscivano neppure a spiegare le ali. I veterinari e i volontari della Leidaa, Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, che gestiscono il Cras di Calolzio li hanno però salvati e curati, insieme ad altre centinaia di bestiole ferite o in difficoltà, molte delle quali hanno poi potuto tornare a correre o volare in libertà.

"L’apertura del Cras segna l’avvio di un nostro rinnovato impegno a favore degli habitat terrestri montani, lacustri e boschivi, tra i più preziosi e più esposti del nostro Paese – spiega l'onorevole Michela Vittoria Brambilla che ha fondato la Leidaa -. Si tratta di una struttura di alto livello, sia dal punto di vista degli spazi che delle professionalità, con un'equipe veterinaria d'eccellenza e soprattutto con una filosofia autenticamente animalista. Il che vuol dire curare e accudire tutti gli animali, senza distinzione di specie o di 'pregio' naturalistico: per scelta, noi trattiamo allo stesso modo il passero comune e il più maestoso e raro dei rapaci, il riccio trovato in giardino o il ghiro caduto dall’albero e il cervo o il camoscio. Il nostro cancello è sempre aperto per ogni creatura bisognosa di aiuto".

"La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato, quindi di tutti i cittadini, ma nei fatti questi sono animali di nessuno – prosegue la presidente di Leidaa -. Il nostro obiettivo proteggere e curarli tutti indistintamente. Tra le missioni più impegnative il recupero di ungulati e di uccelli migratori, le specie forse più minacciate dal bracconaggio. Ci sono le storie degli aironi Qui Quo Qua, il germano Fred, le volpi Robin Hood, Nick e Little John, il capriolo Elliott, il cervo Battista, il tasso Bobby, le leprotte, gli scoiattoli, i ricci e tanti altri ancora. Spesso si tratta di animali orfani, perché le loro madri sono rimaste vittime della caccia o per altre ragioni non riescono più ad accudirli. Il momento più bello è sempre quello della liberazione, del ritorno a casa nel bosco. Solo quando, vedendoli cresciuti e pronti ad affrontare la vita, possiamo dire 'vai, sei libero!', abbiamo davvero la sensazione di aver portato a termine il nostro lavoro".

Il Cras "Stella del nord" è stato aperto a metà marzo 2021. Grazie ad un emendamento promosso dai parlamentari dell'integruppo per i diritti degli animali di cui è presidente proprio l'onorevole Michela Vittoria Brambilla, sono stati assegnati ai cars italiani 4 milioni e mezzo di euro nella manovra di bilancio. "Sulla tutela degli animali selvatici - afferma la parlamentare – l’Italia deve compiere un grande salto culturale, per colmare ritardi, sconfiggere un’indifferenza che troppo spesso diventa insofferenza e persecuzione, superare l’insidioso specismo di chi pone una gerarchia tra la vita degli animali del bosco in base alla specie di appartenenza. Faccio appello agli italiani perché condividano l’urgenza di questa battaglia: tutelare insieme uno straordinario patrimonio di biodiversità che appartiene a tutti e che dobbiamo custodire per le future generazioni".