IHI Charging System, scatta lo sciopero

I dipendenti della IHI Charging System, multinazionale dei turbocompressori, scioperano per 8 ore a causa di procedimenti disciplinari e comportamenti disdicevoli nei confronti dei rappresentanti sindacali e di alcune dipendenti. La Fim Cisl ha proclamato lo sciopero per sensibilizzare sull'ambiente di lavoro non ottimale e la salute sociale e mentale in azienda.

Procedimenti disciplinari, sospensioni dal servizio, ferie da smaltire a comando e ora pure querele nei contro dei rappresentanti sindacali e di alcune dipendenti. Succede alla IHI Charging System, multinazionale dei turbocompressori, con sedi anche a Cernusco Lombardone e Verderio. Per questo i circa 300 dipendenti delle due filiali brianzole lunedì incroceranno le braccia a singhiozzo per 8 ore in tutto. A proclamare lo sciopero sono stati i delegati della Fim Cisl di Monza Brianza e Lecco. "Siamo preoccupati delle continue segnalazioni ricevute da parte di alcuni lavoratori e lavoratrici che denunciano un ambiente di lavoro non ottimale e di essere stanchi dei continui e crescenti comportamenti disdicevoli ai danni dei rappresentati dalla Rsu e di alcune dipendenti – spiega Francesca Melagrana della Fim Cisl -. Vogliamo sensibilizzare sull’aspetto della salute sociale e mentale in azienda. Ci sono innumerevoli campanelli d’allarme, che fanno presagire un clima lavorativo nocivo". I tentativi di distensione al momento sono naufragati, da qui lo sciopero con presidi davanti ai cancelli dei due siti industriali all’inizio di ogni turno.

D.D.S.

La nota dell’azienda

"In relazione all’articolo da Voi pubblicato online in data odierna 16 febbraio 2024 ed avente ad oggetto la dichiarazione di sciopero emessa dalle sigle sindacali FIM-CISL per il 19 febbraio 2024, IHI Charging Systems International S.p.A., nel ribadire il pieno rispetto dei diritti costituzionalmente garantiti ai lavoratori, respinge fermamente le illazioni invocate a fondamento dello “stato di agitazione”. IHI ribadisce semmai il proprio impegno alla promozione di un ambiente lavorativo sereno e nel quale la sicurezza dei lavoratori è valore centrale ed inderogabile.

L’azienda auspica che il confronto con le organizzazioni sindacali possa tornare a svolgersi con reciproco rispetto di ruoli e prerogative, senza strumentalizzazioni che, dietro l’apparenza della giusta tutela dei lavoratori in generale, non perseguono che la tutela di interessi del tutto personali e pretestuosi. Interessi particolari che l’esercizio di un diritto così importante e delicato come quello di cronaca giornalistica rischia inconsapevolmente di enfatizzare, con danno per la verità dei fatti e per il diritto ad essere correttamente informati. Verità dei fatti che è in corso di accertamento presso la Procura, ed è già stata la base di chiare osservazioni del Tribunale di Lecco nei confronti delle persone indagate, “a partire delle RSU”".