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Lecco, l'igloo sacro in cima alla Grignetta riapre i battenti

La struttura, inaugurata nel 1968, è stata restaurata dagli alpinisti volontari del Cai di Lecco e dei Ragni

L'igloo sacro in vetta alla Grignetta

Lecco, 4 agosto 2019 – Quando si arriva in cima ai 2.184 metri di altitudine della Grignetta e si scorge proprio sulla sommità una sorta di astronave sembra quasi di essere atterrati sulla Luna, non di essere giunti in vetta ad una montagna. Quella specie di navicella metallica dalla pianta ottagonale, simile al Lem Apollo, è stato realizzato, non senza fatica e notevoli difficoltà tecniche, nel 1968. Viene comunemente chiamato bivacco Bruno Ferrario, in realtà è una cappella, o un igloo sacro, come testimonia la croce al suo interno. Dopo oltre mezzo secolo di intemperie, incedere del tempo ma anche di maleducazione e inciviltà di escursionisti che lo hanno deturpato con adesivi graffiti, alcuni volontari del Cai di Lecco e i Maglioni rossi dei Ragni hanno tirato a lucido la caratteristica struttura che ieri è stata riaperta e restituita a tutti gli alpinisti. Sono stati restaurati soprattutto gli interni, con le pareti e il pavimento che sono stati completamente sostituiti.

L'igloo sacro è dedicato all'alpinista milanese di cui porta il nome, compagno di alcune imprese del grande Walter Bonatti. E' stata la moglie di Bruno Ferrario a volerlo e finanziarlo. E' stato progettato nel 1966 dal famoso architetto e pittore Mario Cereghini. Inizialmente si tentò di trasportarlo per intero fino al suo posto con un elicottero dell'Aeronautica militare adibito a servizio di soccorso alpino. “Il forte vento, l’avaria ad un motore, un fitto banco di nebbia, tutto sembrò congiurare, per diversi giorni, contro i tentativi di far calare dall’alto il nuovo bivacco. Il giorno atteso che sembrava propizio al trasporto, si verificò un colpo improvviso di vento, nel momento più delicato della operazione, che fece rotolare a valle il bivacco”, si legge nel libro libro “Cai Lecco. Un Secolo di Storia 1874 – 1974”. Per questo si optò poi per trasportare in cima i pezzi prefabbricati uno ad uno a spalle via terra e con una rudimentale teleferica per poi assemblarli in loco. L’inaugurazione ufficiale risale al 4 Novembre 1968 con la celebrazione di una Messa.

Il bivacco sacro è di proprietà del Cai di Milano, almeno per ora, mentre la manutenzione è di competenza dei Cai di Lecco a cui presto tuttavia verrà probabilmente presto ceduto. E proprio dal Cai di Lecco avvisano che se l'igloo, che viene lasciato sempre aperto come eventuale bivacco d'emergenza in caso di necessità, venisse di nuovo profanato e danneggiato, verrà non solo chiuso, ma sarà rimosso del tutto e riportato a valle per diventare un pezzo da museo ai Piani dei Resinelli.