REDAZIONE LECCO

I vertici della Voss disertano l’incontro in Prefettura. Le istituzioni fanno quadrato

Il sindaco di Osnago Brivio "Un comportamento così mi amareggia molto"

Non si sono nemmeno presentati all’appuntamento. A compiere il grave sgarbo istituzionale nei confronti del rappresentante del governo italiano in provincia di Lecco, il prefetto Castrese De Rosa, i vertici della Voss di Osnago che intendono chiudere licenziando in tronco 70 dipendenti, sebbene da mesi sfruttino soldi dei contribuenti italiani per pagare la cassa Covid ai “loro“ operai e impiegati.

Socrate Rossi, che è amministratore delegato del polo brianzolo acquisito nel 2016 dal Gruppo tedesco, si è infatti rifiutato di partecipare all’incontro a cui invece hanno preso parte il presidente della Provincia Claudio Usuelli, il sindaco di Osnago Paolo Brivio e i rappresentanti sindacali. "Mi meraviglio che imprenditori di un paese come la Germania dove l’attenzione ai lavoratori e al territorio è un esempio per tutti si comportino in questo modo – commenta il primo cittadino -. Probabilmente nemmeno sanno quello che sta accadendo perché temo che il loro delegato non li abbia informati". Per questo è probabile che della questione e dell’incidente diplomatico siano investiti i funzionari del ministro dello Sviluppo economico. Nel frattempo prosegue a oltranza il presidio 24 ore su 24 ai cancelli della Voss per impedire che vengano trafugati i macchinari. "È determinante che non vengano trasferiti per mantenere operativo lo stabilimento e permettere ad altri di subentrare per proseguire la produzione reclutando parte dei lavoratori licenziati", spiega Domenico Alvaro della Fiom. I lavoratori sono sostenuti da ex colleghi, amministratori locali, volontari di associazioni e da moltissimi cittadini, perché la Voss, che prima era la Larga fondata nel 1954, rappresenta la storia della rinascita economica di Osnago. D.D.S.