I richiedenti asilo incalzati dagli ucraini in fuga dalla guerra

Su 361 posti i profughi nei Cas sono 471, ovvero il 30% in più. Poi c’è un migliaio di rifugiati. ospitato a spese di chi li ha accolti

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Ci sono 361 posti ma i profughi ospitati sono 110 in più, cioè 471, perché in provincia di Lecco non viene respinto nessuno tra gli aventi diritto. I 471 richiedenti asilo in attesa di conoscere se la loro istanza di protezione internazionale verrà accolta sono ospitati nei Cas, i Centri di accoglienza straordinaria. Secondo i dati forniti dal prefetto Sergio Pomponio ci sono 120 nigeriani, 108 bengalesi, 89 pakistani, 26 tunisini, 22 egiziani, 19 ucraini, 11 della Costa d’Avorio e altrettanti del Gambia, 10 senegalesi, 6 della Guinea, 5 del Mali, Marocco e Ghana, 4 del Benin, 3 della Bielorussia, del Togo e dello Yemen, 2 del Burkina Faso, del Sudan e della Turchia e 1 di Camerun, Guinea Conkry, Iraq, Libia, Niger e Sierra Leone. A inizio anno erano poco più di 400.

Il numero crescerà ancora, serviranno almeno altri 200 posti. Oltre ai 471 richiedenti protezione internazionale collocati nei Cas si sono poi almeno un migliaio di ucraini in fuga dalla guerra ai quali hanno aperto le porte familiari, amici e cittadini che hanno messo a disposizione le case. Pure per loro occorrono posti, perché chi li ha ospitati a emergenza non può garantire a lungo l’accoglienza assicurata finora a loro spese. I sindaci del Distretto hanno chiesto alla Protezione civile che una quota dei posti per collocare i rifugiati sia riservata proprio agli ucraini. Intanto la Fondazione comunitaria del Lecchese ha devoluto gli ultimi 30mila degli oltre 300mila euro raccolti per gli ucraini proprio per sostenere quanti li ospitano.

D.D.S.