A Fornovo gli alunni hanno incontrato Alessandro Pasquale, Maresciallo Capo dei Carabinieri di Caravaggio, e hanno colto l’occasione per porgli alcune domande su temi come bullismo e cyberbullismo.
Perché è importante portare questi interventi nelle scuole, tra i più piccoli?
"Ci rivolgiamo alle fasce d’età più vulnerabili, quelle che si apprestano ad affrontare il “salto” alla scuola successiva, quindi ai bambini delle quinte elementari e ai ragazzi delle terze medie. Si insegna loro che il reato di bullismo non esiste, ma quello per atti persecutori reiterati sì: fino ai 14 anni, in caso di denuncia, non si è imputabili, non c’è conseguenza penale, ma le cose cambiano a partire dai 14 anni, quando si cerca di capire se il ragazzo è consapevole di aver commesso un reato".
Per quali “ragazzate” intervenite più spesso?
"Sempre più spesso veniamo chiamati per stanare baby gang (gruppi violenti di ragazzi tra i 13 e i 16 anni), che si stanno diffondendo in modo preoccupante".
A livello legale, ci sono differenze sulle conseguenze per chi commette atti di bullismo o cyberbullismo?
"Certo! Il cyberbullismo è un fenomeno più ampio perché con Internet le informazioni si diffondono in tutto il mondo.Il consiglio è di fare amicizia con più persone possibili, perché questo crea una rete che tutela".