Holding dei reati fiscali con tesoro in giardino: 14 a giudizio immediato

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Chiusa la prima tranche dell’inchiesta per reati fiscali che vede al centro Giuseppe Rossini e la moglie Silvia Fornari (nella foto), i coniugi di Gussago che due mesi fa erano finiti in carcere nell’ambito di un’operazione di carabinieri e finanza per una frode di proporzioni vertiginose. Mezzo miliardo di fatture false. Tasse evase per 93 milioni. Riciclaggio. La coppia, di mestiere rottamai, per il pm Claudia Passalacqua era al vertice un business illegale di famiglia in cui risultano coinvolti il figlio Emanuele e la zia materna Marta Fornari (finiti ai domiciliari). Per loro e altri dieci imputati la procura ha ottenuto il giudizio immediato. Il caso fece scalpore perché gli inquirenti nel giardino della coppia e nella mansarda dell’abitazione del figlio hanno recuperato oltre 15 milioni in contanti. Per chi indaga, fondi neri accumulati in anni di magheggi con società cartiere e triangolazioni estere, meccanismi secondo l’accusa gestiti direttamente da Gussago, dove era stato installato il router per la connessione Web con cui le società fittizie bonificavano denaro su conti correnti aperti in mezzo mondo, che poi tornava in Italia mediante ‘spalloni’. Sotto indagine erano finite 70 persone e gli accertamenti continuano.B.Ras.