Grignone, manovre da Top Gun in elicottero per salvare gli alpinisti improvvisati

I 4 escursionisti, privi di equipaggiamento adatto, si sono ritrovati bloccati su una parete di neve dell’impegnativa montagna lecchese. Recuperati dai Draghi lombardi

Pasturo (Lecco) -”Ogni intervento è al limite". L’altro giorno però Giuseppe Anania, vigile del fuoco lecchese di 58 anni del Reparto Volo Lombardia, e tutti i compagni dell’equipaggio Drago 141, il limite hanno dovuto spingerlo ancora oltre per salvare quattro giovani bloccati a 2.250 metri su una parete di neve del Grignone.

Un salvataggio estremamente complesso per le condizioni meteo e il luogo quasi inaccessibile anche dal cielo. Sabato pomeriggio i quattro escursionisti di 26, 27, 28 e 30 anni si sono avventurati su per il Canale Ovest. Era la prima volta che affrontavano da soli una simile via, nonostante fosse stato loro sconsigliato: erano privi di equipaggiamento adatto, non hanno valutato bene i tempi e hanno pure deviato dal percorso. A duecento metri dalla vetta sono rimasti imprigionati su uno sperone di roccia senza essere assicurati in cordata. Per recuperarli, da Malpensa sono subito decollati i Draghi lombardi a bordo del loro elicottero AW 139, nome in codice Drago 141. Il pilota, con una difficile manovra da Top Gun del soccorso aereo, ha consentito a un soccorritore di calarsi con il verricello sulla verticale dei quattro escursionisti. Per un improvviso peggioramento del tempo, ha poi però dovuto sospendere la missione.

Il soccorritore dei vigili del fuoco calato a terra è comunque riuscito a mettere in sicurezza i quattro con corde e imbragature. Dopo tre ore si è aperta una finestra di sole e i Draghi lombardi hanno subito approfittato dello spiraglio. "È stata una corsa contro il tempo – racconta Giuseppe, uno dei capi del Reparto Volo – In dieci minuti, prima io per tre volte e poi un altro collega, ci siamo verricellati e abbiamo recuperato tutti, compreso il nostro soccorritore, riportato a bordo per ultimo. Proprio per guadagnare tempo il nostro pilota si è abbassato e avvicinato il più possibile alla parete".

Paura? “Paura no, tensione sì. Siamo addestrati, il nostro lavoro è sempre al limite, tutto deve funzionare perfettamente. Stavolta però per tornare tutti a casa sani e salvi abbiamo dovuto osare parecchio. Quando siamo rientrati alla base incolumi, ci siamo guardati in faccia e abbiamo tirato tutti insieme un sospiro di sollievo".