Francesco Luiso morto mentre scala la Grigna: "È scivolato su una lastra ghiacciata"

L'alpinista, 33 anni di Milano, stava risalendo il canalone di sinistra con un amico. Erano quasi arrivati in vetta

Francesco Luiso, morto sul Grignone

Francesco Luiso, morto sul Grignone

Pasturo (Lecco) - Una montagna bella, una montagna crudele. La Grigna, che la leggenda canta fosse una guerriera splendida ma senza amore tramutata in monte per aver ordinato di uccidere un cavaliere che voleva offrirle il cuore, ieri ha reclamato la vita di un altro alpinista suo innamorato: quella di Francesco Luiso, 33 anni, di Milano.

È precipitato in un canalone per 300 metri. Francesco, originario di Napoli, impiegato all’Agenzia dell’entrate, in passato impegnato anche nel sindacato Confsal, stava risalendo il canalone di sinistra con un amico, un 37enne moldavo che abita pure lui a Milano, ma a 2.200 metri di quota, quando erano quasi arrivati in cima, è scivolato inghiottito dal baratro sotto gli occhi del compagno di ascesa. Da terra si sono subito messi in marcia i tecnici del Soccorso alpino di Valsassina e Valvarrone e di Lecco, mentre dalla base di Villa Guardia sono decollati i soccorritori dell’eliambulanza di Areu di Como, che hanno individuato sia Francesco sia il superstite, che nel frattempo lo aveva raggiunto in fondo al dirupo. Il corpo di Francesco è stato recuperato e trasferito nella sede del Soccorso alpino di Lecco al Bione insieme all’amico.

Francesco non era sprovveduto, nemmeno imprudente. Come al solito aveva pianificato l’uscita con molta attenzione. "Qualcuno mi saprebbe dire le condizioni attuali del canale di Sinistra del Grignone?", aveva chiesto giovedì sulla pagina Facebook che riunisce gli appassionati del Grignone, proprio per prepararsi al meglio all’uscita. Era un escursionista esperto, attrezzato di tutto punto, scalava sul ghiaccio e conosceva bene tutte le montagne della zona che frequentava spesso. Il canalone di sinistra, inoltre, non è eccessivamente impegnativo, nei punti più ripidi la pendenza arriva a 55°, sebbene a causa della siccità e del caldo in queste settimane non presenti molta neve e le difficoltà aumentino. Francesco è morto per una fatalità, pagata a prezzo troppo alto, come capita in montagna, specie sulla Grigna, una montagna bella e insieme crudele che non perdona.

"Con questo tempo ci vuole molta attenzione – invita alla prudenza Marco Anemoli, capodelegazione del Soccorso alpino della XIX Delegazione Lariana -. I versanti a sud sono senza neve, ma quelli esposti a nord o le zone che restano in ombra presentano ghiaccio".