
IL CASO L’evento dello scorso luglio aveva richiamato migliaia di giovani al Bione
Lecco, 2 novembre 2014 - Lecco perde il Nameless music festival. Nell’anno dell’Expo la città manzoniana perde una delle manifestazioni in grado di attirare decine di migliaia di giovani. Nonostante l’evento si tenga ai primi di giugno, aNight – la società organizzatrice – sta già lavorando per preparare la terza edizione. E così la location non sarà più il Bione bensì, con ogni probabilità, un paese della Valsassina. Con ben quindicimila ingressi registrati nell’ultima edizione, con giovani provenienti da tutta Europa, la tre giorni di musica elettronica era uno dei fiori all’occhiello in ambito politiche giovanili e turismo per Palazzo Bovara. Proprio nell’ultimo consiglio comunale il capogruppo Pd Stefano Citterio l’aveva ricordato: «Insieme ad altri eventi il Nameless è un’iniziativa che ha portato decine di migliaia di persone in città. Non si può direche in questi anni non abbiamo agevolato il turismo».
Qualcosa infatti è saltato tra gli organizzatori, la società aNight, e gli amministratori lecchesi, tanto che l’area feste tra il centro sportivo Bione e Rivabella pare non sia più a loro disposizione. Pare sia una questione di decibel superati. Immediatamente le Amministrazioni comunali valsassinesi si sono mosse per accaparrarsi, dopo l’Urca Urca, anche il Nameless. Al momento sono al vaglio più alternative: esclusi i piani di Bobbio proprio per non replicare l’evento rimpallato dai Resinelli, si sta valutando lo spazio Sagra delle Sagre, ma anche altre aree in centro valle, anche se Barzio è tra i comuni più attivi per cercare di organizzare manifestazioni su misura dei giovani. Tra i papabili anche un possibile ritorno del Pialeral, alle pendici della Grigna, già celebre oltre provincia per i “Rock sotto le stelle” di agosto. Più difficile invece che la scelta possa ricadere sul prato della Conca Rossa nonostante il supporto logistico del palazzetto sportivo. Per Michele Tavola, assessore alle Politiche giovanili, una vera e propria scoppola di una tutt’altro che esaltante gestione di questi quattro anni in giunta.