
Militari della Guardia di Finanza in azione (Archivio)
Lecco – Incassano, guadagnano, spesso parecchio, ma non fatturano, non dichiarano nulla e non pagano un centesimo di tasse né di contributi. Sono i fantasmi del fisco. In un anno i militari della Guardia di finanza di Lecco ne hanno scoperti ben 39. Una tendenza che è dura da reprime. Si tratta di evasori totali, commercianti soprattutto e lavoratori autonomi. Stanarli non è stato semplice, poiché completamente sconosciuti e perché di loro non c’era alcuna traccia nelle banche dati, come se si trattasse di spettri appunto.
Tra il 2022 e i primi cinque mesi del 2023 i finanzieri del comando provinciale di Lecco hanno effettuato 3.360 interventi ispettivi, 11 dei quali su 3 milioni e mezzo di euro stanziati con il Pnrr, hanno svolto 155 indagini, si sono occupati di 47 accertamenti patrimoniali contro esponenti e affiliati della criminalità organizzata, specialmente alla ‘ndrangheta, hanno denunciato 75 persone per reati fiscali e hanno sequestrato contanti, beni mobili e immobili per 14 milioni di euro, più altri 54 milioni al momento ancora al vaglio dei magistrati.
E ancora: hanno eseguito 280 interventi in materia di accise e a tutela del mercato dei carburanti, che hanno portato alla rilevazione di 30 irregolarità in merito ai prezzi praticati nelle aree di servizio; hanno trovato una cisterna abusiva di 3.100 litri di gasolio; hanno verificato una quarantina di pratiche su contributo a fondo perduto e su finanziamenti bancari assistiti da garanzia, smascherando frodi per oltre 3 milioni di euro; hanno accertato 9 milioni di euro di danni erariali; hanno stanato 44 furbetti del reddito di cittadinanza che avevano già incassato più di 500mila euro non dovuti e che ne avevano già richiesti altri 160 mila.
A tracciare il bilancio di un anno di lavoro, spesso svolto meticolosamente nell’ombra e senza clamore, è stato il tenente colonnello Domenico Peluso, comandante del Nucleo di Polizia economico finanziaria della Finanza di Lecco, per conto del comandante provinciale colonnello Emilio Fiora da poco nominato cavaliere al merito della Repubblica.
Lo ha fatto in occasione del 249° anniversario della Guardia di finanza. "È stata un’azione a tutto campo svolta contro l’illegalità economico-finanziaria, con un focus particolare sugli sprechi nel settore della spesa pubblica, dedicando molta attenzione al contrasto delle infiltrazioni di chi appartiene alla criminalità organizzata all’interno del tessuto economico della nostra provincia", spiega l’ufficiale superiore.