
di Andrea Morleo
Nuova giornata di sciopero alla Spreafico di Dolzago, alle prese da con un periodo di turbolenze interne. Il presidio all’esterno dei cancelli dell’azienda specializzata nel confezionamento e distribuzione di frutta e verdura è stato indetto dal Si.Cobas "per chiedere innanzitutto il reintegro dei 35 lavoratori sospesi per aver aderito allo sciopero di settembre", spiega Alessandro Zadra del coordinamento Si.Cobas regionale. Lo scorso 7 settembre a scioperare erano stati sempre alcuni dipendenti iscritti al Si.Cobas che avevano bloccato le merci in entrata e uscita dall’azienda, uno sciopero che di fatto aveva rotto quella "pace sociale" chiesta dal prefetto Michele Formiglio in un incontro tenuto a metà agosto tra le parti, in attesa di risedersi al tavolo delle trattative nel mese di settembre.
Quel giorno in prefettura erano emersi due ordini di problemi. Uno di natura strettamente contrattuale con tutte le sigle sindacali (Filcams Cgil compresa) a chiedere che agli operai del reparto di confezionamento della Spreafico assunti da una cooperativa (Spazio lavoro) e due aziende (Pullog e Randstad) venissero riconosciute delle voci a contratto (ferie, malattie) previste dal contratto nazionale (peraltro scaduto nel 2013) ma non garantite.
Nell’incontro, a cui aveva preso parte anche Mauro Spreafico per la proprietà, era anche emerso che ormai il clima nel reparto si era fatto incandescente, tanto che alcuni comportamenti erano finiti addirittura sul tavolo della Procura. A quel punto il prefetto Formiglio aveva consigliato di "calmare gli animi" in attesa che la magistratura facesse chiarezza su eventuali risvolti penali in attesa di sedersi al tavolo per risolvere la questione contrattuale.
"C’è un’evidente problema dell’intermediazione della manodopera al ribasso", come hanno ricordato ieri ancora lo stesso Zadra e quelli del Si.Cobas che però ora hanno anche il problema dei trentacinque colleghi sospesi.