
Alessandra Casiraghi in arrampicata
Dolzago, 28 settembre 2017 - Aveva violato tutti gli ottantadue 4mila delle Alpi, un’impresa riuscita a sole sei donne al mondo, ed è sopravvissuta alle scalate più difficili e pericolose, ma nulla ha potuto contro il Tir che l’ha travolta. Alessandra Casiraghi, alpinista dal valore internazionale di 49 anni di Missaglia, che quest’estate è riuscita a scalare anche l’ultima vetta superiore ai 4mila metri d’altezza che ancora le mancava all’appello per entrare nella storia dello sport, è morta ieri pomeriggio tra Castello Brianza e Dolzago, in un incidente stradale sulla Alessandra Casiraghi
Alessandra si stava allenando in bicicletta, ma all’altezza di una rotatoria l’autista di un autoarticolato l’ha investita: è finita sotto una ruota del mezzo pesante e per lei non c’è stata possibilità di scampo. I sanitari del 118 intervenuti insieme ai vigili del fuoco non hanno potuto altro che constatarne il decesso. Il doloroso compito di riconoscere la vittima è spettato a Monica, la sorella più giovane di due anni , altra atleta di livello mondiale, campionessa europea e primatista italiana di ultramaratone. «Non l’ho proprio vista, non mi sono neppure accorto di quello che è successo», ha spiegato sotto shock il conducente del camion, un 46enne di Besana Brianza, titolare di una società di trasporti, che ora risulta indagato d’ufficio per omicidio stradale.
È stato subito sottoposto al test dell’etilometro il cui esito è risultato assolutamente negativo. Dai primi accertamenti sembra che la ciclista abbia cercato di passare tra l’autoarticolato e il cordolo della rotonda, insomma di una tragica fatalità, ma spetta ai carabinieri della compagnia di Merate incaricati dei rilievi del sinistro ricostruire l’esatta dinamica e stabilire le cause e eventuali responsabilità. Oltre alla sorella Monica, Alessandra lascia i genitori con cui viveva e un altro fratello. «L’attività sportiva esige cautela e rispetto, sebbene non sempre bastino perché gli imprevisti capitano, spesso sono proprio quelli banali a costare di più», aveva raccontato in occasione della sua impresa dei 4mila, parole che all’indomani della sciagura suonano quasi come un triste presagio.