
Anziano in casa di riposo (foto di repertorio)
Lecco, 16 aprile 2020 - Sono circa 150 gli ospiti delle strutture socio-sanitarie del territorio morti per coronavirus o cause simili. Si tratta di stime perché da Ats non vengono comunicati dati ufficiali. Sui numeri dei decessi vuole però vederci chiaro il procuratore capo della Procura della Repubblica di Lecco Angelo Chiappani che sta cominciando a raccogliere le cifre per valutare una possibile inchiesta. Le indagini sono invece già scattare su ordine dei magistrati milanesi in alcune Rsa lecchesi, come l’istituto Giuseppina e Costantino Frisia di Merate, la Bolsieri di Lecco e la casa di riposo di Rogoledo di Perledo, che dipendono la prima dal Pio Albergo Trivulzio di Milano e le altre due dalla Sacra Famiglia di Cesano Boscone.
Alla filiale meratese del Pat sono mancati solo a marzo 40 anziani su 220 ricoverati, «Sono tutt’ora in osservazione 73 pazienti per sintomatologia febbrile e respiratoria, 2 i pazienti critici – aggiungono dalla Baggina - Tutto l’istituto risulta isolato». A Perledo si contano invece 2 lutti, una ventina di degenti positivi e una dozzina di dipendenti, mentre alla Borsieri non risultano né vittime né contagiati. «Non è stata certificato alcun caso Covid-19 né abbiamo rilevato sintomi sospetti», conferma il direttore sanitario Marco Rizzi. La situazione pare critica alla Carlo ed Elisa Frigerio di Brivio con una ventina di decessi riconducibili alla Covid-19 e alla Casa famiglia di Olgiate con 17 morti su 70 ospiti. Agli Airoldi e Muzzi di Lecco quelli riconducibili alla pandemia sembrano una decina, una quindicina a Villa Serena di Galbiate e 25 alla Rsa di Monticello: «Sono stati eseguiti 35 tamponi per ricerca di Sars-Cov-2 – spiega la direttrice sanitaria di quest’ultima struttura Arianna D’Antino -. 12 sono risultati negativi, 23 sono positivi e tutti gli ospiti positivi risiedono in reparto dedicato».