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Coronavirus: è morto Ambrogio Rusconi, storico commerciante di Civate

Aveva 73 anni

Ambrogio Rusconi

Civate (Lecco), 5 aprile 2020 – E' morto all'età di 73 anni lo storico commerciante Ambrogio Rusconi, titolare dell'omonimo panificio e macelleria della centralissima piazza Giuseppe Garibaldi a Civate. E' stato ucciso dal coronavirus. “Era una istituzione in paese e un pezzo importante della storia della nostra comunità”, lo ricorda commosso il sindaco Angelo Isella. Il 73enne è mancato in ospedale all'Alessandro Manzoni di Lecco dove era stato ricoverato in seguito alle complicazioni da Covid-19. Sembrava stesse meglio e invece un improvviso tracollo lo ha portato via. Si tratta della quinta vittima della pandemia a Civate, dove si contano circa25 casi di positività dall'inizio dell'emergenza dell'emergenza sanitaria. “Ti vogliamo ricordare con una preghiera e ai tuoi famigliari portare le nostre più sentite condoglianze, veglia e prega per tutti noi da lassù in questa domenica delle Palme che introduce alla Settimana Santa e che culminerà con la Resurrezione della Santa Pasqua!”, si uniscono al lutto tutti i componenti dell'Amministrazione comunale.

IL CORDOGLIO DEL SINDACO “Ciao Ambrogio, non ci sono parole per descrivere il dolore che attraversa oggi tutta la comunità di Civate – si legge nel messaggio di cordoglio del primo cittadino -. Insieme a te se ne va un pezzo importante della storia del nostro paese. Conoscevi tutti e tutti ti conoscevano per la tua generosità, che hai profuso fino all’ultimo nel tuo lavoro e nelle relazioni con le persone che incontravi. Ti piaceva fare festa e così ti voglio ricordare con il tuo sorriso, l’entusiasmo e la tua incredibile intraprendenza. Un uomo e un lavoratore instancabile che amava la sua attività. Solo un mese fa mi parlavi dei tuoi nuovi investimenti per un nuovo forno per il pane. Questo male ha stroncato la tua voglia di fare e di vivere ma non potrà cancellare in nessuno di noi il ricordo dei momenti condivisi e l’insegnamento di una vita vissuta all’insegna del lavoro. Un simbolo dell’imprenditoria della nostra terra oggi così martoriata. Il centro paese non sarà più lo stesso senza la tua gioia e il fermento che generavi con la tua presenza. Non ti dimenticheremo!”.