DANIELE DE SALVO
Cronaca

Conti Retesalute, funzionari senza colpa

Il disavanzo di alcuni milioni di euro potrebbe essere stato provocato dai soci, cioè i sindaci che rappresentano i Comuni

di Daniele De salvo

Il buco nelle casse di Retesalute non è colpa dei funzionari della municipalizzata dei servizi sociali in Brianza. O almeno non ci sono prove precise e circostanziate. Semmai il disavanzo di alcuni milioni di euro potrebbe essere stato provocato dai soci, cioè i sindaci che rappresentano i Comuni, che hanno pagato sottocosto i servizi sociali erogati. Per questo la giudice del tribunale di Lecco Federica Trovò ha cassato la richiesta di pignoramento preventivo a sei zeri nei confronti dell’ex direttrice Simona Milani, 52 anni, attuale responsabile dei Servizi sociali di Casatenovo, e dell’attuale responsabile amministrativa, la 41enne Anna Ronchi, avanzata dai componenti del Collegio dei liquidatori dell’azienda speciale consortile sull’orlo del fallimento. Si tratta di un duro colpo per chi vorrebbe addossare la responsabilità del tracollo economico di Retesalute, che serve 27 paesi della Brianza Meratese, Casatese e Oggionese, a dirigenti e impiegati.

"È evidente che le perdite occultate non necessariamente rappresentano conseguenze dirette delle irregolarità contabili, ma semmai possono avere indotto a comportamenti che a loro volta hanno aggravato le perdite, nel caso di specie il mancato adeguamento delle tariffe", si legge nella sentenza, contro cui i liquidatori scelti dai primi cittadini potranno presentare ricorso, sebbene a loro spese. Che non ci sia stato dolo da parte dei funzionari di Retesalute era comunque ormai chiaro a tutti da tempo: qualcuno per pagare gli stipendi ai colleghi ha anche anticipato i soldi di tasca propria dal conto corrente personale. Intanto il sindaco di Merate Massimo Panzeri ha chiesto ai responsabili di Retesalute di sgomberare in anticipo gli spazi utilizzati nell’ex portineria di Villa Confalonieri e nell’ex elementare di Novate. Non si tratta di uno sfratto improvviso, né coatto: da tempo si stanno cercando spazi più idonei per Retesalute, ammesso che venga riservato un futuro a Retesalute. Ad esprimere perplessità sul piano di risanamento ci sono infatti anche molti segretari comunali che non intenderebbero avvallarlo, per non dover magari in futuro risponderne economicamente e penalmente a fronte delle diverse interpretazioni legislative.