
È stato un attacco hacker in grande stile quello sferrato nel cuore della notte tra il 27 e il 28 dicembre ai server dell’Asst di Lecco ma non solo. Ha tagliato fuori e isolato tutti i computer e gli strumenti informatici in uso negli ospedali, negli ambulatori e negli hub vaccinali della sanità pubblica provinciale sia da internet sia dalla rete intranet aziendale. Risulta siano stati violati una cinquantina di server. Non è stata nemmeno la prima volta, ma un attacco così massiccio sì, è il primo. Nessuno ha rivendicato l’assalto. Inizialmente si è ipotizzato fosse opera di qualche hacker no vax e no pass, tuttavia è bastato poco per comprendere che non fosse colpa di estremisti negazionisti del Covid. Non sembra nemmeno che i dati per i quali è stato necessario ricorrere ad un backup siano stato crittografati per renderli inutilizzabili o inaccessibile se non a fronte del pagamento di un riscatto che non è appunto stato chiesto. Neppure è chiaro come gli hacker si siano introdotti nella rete di Asst infettandola con un malware: se dall’esterno oppure direttamente dall’interno ed eventualmente se con la complicità magari inconsapevole di qualcuno. Le indagini sono in corso, se ne stanno occupando gli agenti della Polizia postale. D.D.S.