La lama dell’ascia trascinata sull’asfalto che sprigiona una nuvola di scintille in una mano, i cocci affilati di una bottiglia di vetro nell’altra, gli occhi fissi come se guardassero qualcosa che però non esiste, le urla. Sembrava una scena tratta da un film horror, tipo quella dello scrittore Jack Torrance che insegue il figlio Danny o la moglie Wendy all’Overlook Hotel in Shining. Invece ciò che è successo l’altra notte a Robbiate non era la sequenza di un film horror: un uomo di 40 anni che impugnava un’accetta e brandiva una bottiglia rotta ha seminato il panico in centro paese, per poi barricarsi in casa. Sembra stia attraversando un momento difficile a causa di problemi personali e familiari e perché sotto sfratto.
Già nei giorni precedenti aveva manifestato segni di squilibrio e comportamenti aggressivi, sfondando la porta di un vicino. Venerdì sera però è andato ancora oltre. I primi ad incrociarlo sono stati i clienti di una gelateria: "Era agitato, farneticava, urlava, roteava l’ascia e agitava una bottiglia rotta – è il loro racconto -. Ci siamo rifugiati in auto, gli altri si sono chiusi dentro il bar". Quando ha sentito avvicinarsi l’ululato delle sirene e visto le luci blu dei lampeggianti delle gazzelle dei carabinieri, è scappato e si è asserragliato in casa, impedendo a chiunque di avvicinarsi. I militari hanno delimitato e cinturato l’intera area con nastro bianco e rosso. Sono arrivati pure i soccorritori del 118, pronti al peggio. I carabinieri sono riusciti a stabilire un contatto con lui: con calma e pazienza, lo hanno tranquillizzato, rassicurato e infine, dopo due ore di trattative serrate lo hanno convinto ad arrendersi e lasciarsi aiutare, senza bisogno di ricorrere alla forza, per evitare che una situazione già tesa e pericolosa trascendesse ulteriormente. Il 40enne è stato ricoverato in ospedale a Vimercate, ma anche denunciato per porto abusivo di oggetti atti ad offendere. "Non si può lasciare che i cittadini affrontino simili situazioni di estremo pericolo", è il commento amareggiato e preoccupato del sindaco Marco Magni, pure lui in posto con i carabinieri e i soccorritori. Daniele De Salvo