NIBIONNO (Lecco)
Ambra è stata falciata a tutta velocità. L’impatto è stato devastate. È stata sbalzata a diversi metri di distanza, in un piccolo avvallamento del prato tra il controviale della Statale 36 che costeggia il tratto che corre a Nibionno e la recinzione di un’azienda. Chi l’ha investita può magari non averla vista mentre passeggiava a bordo strada a causa del buio della notte e della foschia che si levava dall’erba, ma non può non non aver avvertito il forte colpo né non essersi accorto di aver travolto qualcuno. A causa delle lesioni riportate, di una grave emorragia, ma anche del freddo, Ambra non ha potuto resistere a lungo, ma forse si sarebbe potuta salvare, sebbene non si sa con quali conseguenze, se solo qualcuno avesse allertato subito i soccorritori. Ambra invece è stata ritrovata ore dopo, ormai esanime.
È quanto emergerebbe dalle prime risultanze dell’autopsia su Ambra De Dionigi, la giovane di 29 anni di Pasturo uccisa da un pirata della strada. L’esame autoptico, disposto dal pm incaricato del caso, è stato eseguito ieri. Per il responso completo ci vorrà comunque tempo. A notare quello che all’apparenza sembrava un fagotto di vestiti gettati in terra, mentre in realtà era il corpo martoriato di Ambra sono stati i dipendenti di un’azienda della zona mentre andavano al lavoro. I carabinieri del Reparto operativo investigazioni scientifiche di Lecco e del Nucleo operativo del comando provinciale di Lecco sono riusciti ad estrapolare alcuni fotogrammi di un filmato ripreso dalle telecamere di un impianto di videosorveglianza a circuito chiuso compatibili con l’orario indicativo dell’incidente costato la vita ad Ambra, avvenuto probabilmente in nottata. Le immagini mostrano la sagoma di un furgone di colore bianco non meglio identificato. Sul posto sono stati inoltre trovati e repertati diversi frammenti del mezzo persi in seguito allo scontro. Una delle ipotesi al vaglio è che il pirata sia uno dei tanti acquirenti dei boschetti e delle radure dello spaccio ai margini della Milano-Lecco: l’investitore forse era lì per comperare qualche dose di droga a basso costo, magari era anche sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Gli investigatori stanno passando al setaccio l’ambiente, un ambiente ostile, in cui è difficile infiltrarsi e ottenere informazioni e qualche dritta utile. "Non ho appelli da lanciare – insiste intanto mamma Cinzia, la mamma di Ambra –. La coscienza ce l’abbiamo. E se abbiamo un po’ di coscienza, devono dire, devono parlare". A breve dovrebbe intanto essere fissato il funerale di Ambra, a Pasturo, dove risiedeva ufficialmente, sebbene sia la mamma, sia papà Dionigi e la sorella Iris abitino altrove.