
Retate delle forze dell’ordine in contrasto al fenomeno dello spaccio
Colico (Lecco) – Da una parte turisti e villeggianti, dall’alta spacciatori e tossicodipendenti. Un confine labile, segnato da un lato o l’altro di strade e sentieri, che spesso svanisce. A Colico, mentre turisti e villeggianti si abbronzano in spiaggia o fanno il bagno nel lago, visitano l’Abbazia di Piona o i forti di Montecchio e di Fuentes, si incamminano sul Sentiero del Viandante o sulle pendici del Legnone, decine di tossicodipendenti in cerca di dosi a prezzo di saldo battono i boschi della droga, presidiati giorno e notte da spacciatori. E’ un immenso bazar a cielo aperto a ridosso dei posti dove stranieri, brianzoli e milanesi cercano un po’ di svago, i bambini giocano e i residenti abitano. Un via vai continuo, un affare enorme per chi lo gestisce, da migliaia di euro di incasso al giorno per ogni spacciatore.
I mercanti di morte sono talmente organizzati che accettano pure pagamenti elettronici: lo sponsorizzano sui social e, durante le retate, sono stati trovati pos per bancomat e carte di credito collegati a conti correnti esteri. “Un problema sociale, di decoro, di ordine pubblico e di sicurezza – continua a ribadire la sindaca Monica Gilardi -. La situazione è fuori controllo, da soli non possiamo farcela. Cittadini e turisti sono infastiditi, hanno paura, chi compra draga è pronto a tutto per qualche soldo e anche chi la vende”.
Nelle scorse settimane ne ha parlato con il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, che gli ha promesso che discuterà della questione con il nuovo prefetto di Lecco, Paolo Ponta. In Alto Lario potrebbero così arrivare i carabinieri scelti degli squadroni elitrasportati, i famosi Cacciatori.