Cinquecento firme a Dervio contro il progetto del tempio crematorio

L’ex primo cittadino si oppone all’impianto. Il caso arriva anche a Roma

Mezzo migliaio di firme contro l’ipotesi di un tempio crematorio a Dervio che continua ad alimentare il fuoco delle polemiche in paese. A raccogliere oltre 500 firme contro il progetto di un impianto di cremazione all’interno del cimitero locale è stato l’ex primo cittadino Davide Vassena insieme ad una decina di volontari. E martedì si replica al mercato settimanale. "Purtroppo il sindaco e i suoi assessori stanno tirando dritto nell’approvare la delibera propedeutica alla realizzazione del forno da inviare in Regione", commenta il promotore della sottoscrizione, secondo cui l’eventuale concessione per realizzare il forno porterebbe nelle casse comunali 140mila euro all’anno, non 200mila. La questione tra l’altro dalle sponde del Lario è salpata per approdare su quelle del Tevere a Roma, perché l’onorevole Giovanni Currò vicepresidente della Commissione Finanze della Camera ha annunciato di voler presentare un’interrogazione parlamentare in merito perché in base ai progetti depositati in municipio l’impianto verrebbe realizzato a ridosso delle abitazioni vicino al camposanto. Gli oppositori all’iniziativa temono anche il tempio crematorio possa provocare un crollo del valore del mercato degli immobili e mettere in fuga turisti in un momento di potenziale forte sviluppo del turismo sul lago di Como. Resta il fatto che il 70% dei defunti di Dervio vengono cremati e che si stima che in Lombardia la pratica della cremazione diventerà la più praticata. D.D.S.