Chiede la messa in prova il pregiudicato per mafia col reddito di cittadinanza

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Condannato in via definitiva per associazione mafiosa - camorra - percepiva il reddito di cittadinanza. Nell’ottobre 2021 la Finanza lo aveva scoperto nell’ambito di una maxi-indagine volta a stanare i furbetti del sussidio statale, e l’aveva denunciato. E ieri al gup Alessandra Sabatucci per l’udienza preliminare ha chiesto la messa alla prova. Il pregiudicato era con altri undici imputati, tutti nei guai perché sorpresi dalle Fiamme gialle a truffare lo Stato. Incrociando dati, gli investigatori avevano stanato una sessantina di disonesti, finti indigenti o autori di ‘dimenticanze’ importanti, che avevano omesso per esempio il dettaglio dell’essere sottoposti a misure cautelari o di essere stati condannati per reati gravi. “Dimenticanze” appunto che se dichiarate avrebbero comportato le rimodulazione al ribasso dell’assegno, se non la mancata erogazione, mentre così avevano percepito indebitamente per settimane dai 500 ai 700 euro mensili. Ieri dal gup c’era uno stralcio dell’inchiesta, gli “irregolari” a causa del precedenti penali o delle misure cautelari taciute. In due - tra cui il pregiudicato per mafia - hanno chiesto la messa alla prova, istanza alla quale il pm Donato Greco si è opposto, e il giudice si pronuncerà il 14 aprile. Per gli altri l’udienza continuerà il 16 giugno. B.Ras.