FEDERICO MAGNI
Cronaca

Changabang 1, Ragni di Lecco 0. Gli alpinisti tornano a casa ma ci credono ancora: “Si può fare, riproveremo"

Luca Schiera, Luca Moroni e Giacomo Mauri stanno rientrando dall’India. La ripetizione della via di Tasker e Boardman in stile alpino resta un sogno

Luca Schiera, Luca Moroni e Giacomo Mauri stanno rientrando dall’India. La ripetizione della via di Tasker e Boardman in stile alpino resta un sogno

Luca Schiera, Luca Moroni e Giacomo Mauri stanno rientrando dall’India. La ripetizione della via di Tasker e Boardman in stile alpino resta un sogno

Changabang 1, Ragni “zero“: ma potrebbe essere solo il primo round. La parete Ovest della “Montagna di luce“ ha respinto il tentativo dei Ragni di Lecco. Luca Schiera, Luca Moroni e Giacomo Mauri erano nel Garhwal indiano da un mese per cercare di scalare nel loro stile la mitica via aperta da Peter Boardman e Joe Tasker nel 1976. Dopo vari tentativi hanno dovuto rinunciare e stanno tornando a casa.

"Ci abbiamo creduto fino alla fine e non abbiamo mai mollato - scrive Luca Moroni -. Avevamo in mente di scalare questa parete con uno stile veloce e leggero e dovevamo avere un acclimatamento perfetto. Su queste montagne ci vuole anche fortuna. Noi questa volta l’abbiamo avuta per vivere questa esperienza forte vicino a una delle montagne più importanti per l’alpinismo. La montagna di luce, finalmente capisco il perchè di questo nome. È composta da un granito che appena prende il sole si illumina. Quando la vedi ti innamori e vorresti solo scalarla".

A lungo venne considerata una montagna impossibile e soprattutto la sua parete Ovest. La prima salita in vetta risale al 1974 quando il team guidato da Chris Bonington riuscì a salire lungo la parete Sud-Est. I primi a vincere la parete Ovest furono gli inglesi Joe Tasker e Peter Boardman. Impiegarono più di venti giorni e la loro impresa contribuì a creare il mito del Changabang, perché quella parete alla fine degli anni ‘70 era considerata impossibile, un azzardo.

"Impressionante pensare a quei due ragazzi poco più che venticinquenni che 49 anni fa si sono messi a confronto con un obiettivo del genere - scrive Schiera durante il ritorno - Per l’intero mese di maggio ha buttato neve salvo tre giorni di vento molto forte. Non abbiamo potuto acclimatarci come speravamo e non c’è nemmeno stata occasione di provare a salire la parete Ovest come avevamo intenzione di fare perchè è rimasta incrostata di neve inconsistente. Siamo comunque contenti di aver verificato che l’idea di tentare la salita in stile alpino è valida, anche se non semplice da mettere in pratica, e stiamo tornando con la voglia di riprovarci".

Arrivederci Changabang.