
Bomba d'acqua sul Lecchese
Lecco, 26 agosto 2019 - Non ci sono più le mezze stagioni. Nemmeno in Brianza. Non si tratta di un luogo comune, ma di una realtà. Lo dimostra l’ultimo della lunga serie di nubifragi che settimana scorsa ha investito la provincia di Lecco, abbattendosi soprattutto sulla zona del Meratese, dopo quelli che quest’estate hanno devastato a più riprese la Valsassina, la Valvarrone e l’Alto Lario.
Nel giro di poche ore, giovedì notte, Calco è stata inondata da 154,2 millimetri di pioggia: significa che su ogni metro quadrato di superficie di terreno si è riversata una cascata torrenziale di 154,2 litri d’acqua. A Cernusco Lombardone l’accumulo totale è stato invece di poco inferiore, pari ai 127,5 millimetri, il secondo in assoluto dal 2000 in poi, 85,6 dei quali concentrati in soli 100 minuti. Eppure a pochi chilometri di distanza le precipitazioni sono state fortunatamente molto meno intense, altrimenti si sarebbe verificata una vera e propria alluvione, con danni e allagamenti molto più disastrosi di quelli che, comunque, si sono verificati. Ad Albareda de La Valletta Brianza ad esempio sono caduti 72,6 mm di pioggia e a Sancina di Santa Maria Hoè 50,5.
«L’ultimo nubifragio che si è scatenato nel Meratese ha apportato delle precipitazioni notevoli, però con grandi differenze nell’arco di pochi chilometri – conferma il 45enne Giovanni Zardoni, appassionato ed esperto di meteo e clima locali e collaboratore del Centro meteorologico lombardo che gestisce una stazione di rilevamento dati a Cernusco Lombardone -. La pioggia è stata notevolmente più intensa in una striscia di precipitazioni da sud-ovest verso nord-est. Il bacino idrografico del torrente Molgora è stato per fortuna interessato dalle precipitazioni più intense solo in parte, sarebbe bastato che la striscia di precipitazioni fosse stata leggermente più a ovest di circa tre o quattro chilometri ed il rischio di una alluvione lungo il Molgora sarebbe stato molto probabile».
Proprio a Cernusco, nel giro di una notte, anzi di appena una manciata di ore, è caduta poco meno di un decimo della pioggia media di un intero anno, che dal 2001 ad oggi si assesta sui 1392,7 millimetri. «Le reti di smaltimento delle acque, nonché i fossi colatori, spesso non sono così ormai più adeguati e dimensionati a carichi tanto importanti, che tra l’altro continuano ad aumentare sia per maggiore impermeabilizzazione del territorio che per una maggiore intensità del fenomeno – prosegue Giovanni Zardoni che è stato anche vicesindaco e assessore all’Urbanistica di Cernusco -. Prosegue infatti il trend di una maggiore probabilità di fenomeni meteorologici estremi che richiederanno sicuramente investimenti pubblici e privati per cercare di limitarne i disagi ed i danni». Perché, oltre a non esserci più le mezze stagioni, ormai piove anche sempre più spesso sul bagnato.
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