
L'assessore Maria Sacchi vicino al cedro dell'Himalaya di Villa Ponchielli
Lecco, 7 agosto 2025 – Un fulmine lo ha colpito e ucciso. Il secolare cedro dell’Himalaya che cresceva a Villa Ponchielli, luogo simbolo della cultura lecchese, non verrà però abbattuto.
Diventerà la nuova casa di alcuni animali e di altri vegetali. Il sontuoso cedro dell’Himalaya, che si trova nel parcheggio della villa, è stato folgorato l’anno scorso. Il tronco mostra chiaramente i segni della saetta che lo ha attraversato per tutta la sua lunghezza: ci sono vistose e profonde fessurazioni e la corteccia manca in più punti.
Per evitare crolli e che cedesse, la pianta è stata ridimensionata: non ha più chioma, né rami. Non è stata però abbattuta completamente, perché né è rimasto il fusto.
“In accordo con l’agronomo Michele Dell’oro, ho deciso che restasse una parte di tronco per consentire la vita di alcuni esseri viventi – spiega Maria Sacchi, assessora ai Lavori pubblici -. Quando un albero subisce un fulmine, il tronco resta fessurato e consente così strutture, denominate dentro habitat, per cui alcune specie viventi possono trovare ospitalità e viverci o compiere dei cicli vitali”.
Nuova vita
Uccelli di varie specie, scoiattoli, pipistrelli, ragni, insetti, ma anche gasteropodi e altre forme vegetali. “Vogliamo favorire la biodiversità e avere attenzione al patrimonio arboreo della nostra città – prosegue l’assessora -, non solo per la sua funzione principale e come fonte di ombra per ridurre le isole di calore, ma anche come casa per altre forme di vita”. In autunno verrà comunque piantato un nuovo cedro dell’Himalaya, per rimpiazzare quello fulminato.
Villa Ponchielli si trova a Maggianico, rione di Lecco. È un esempio di architettura della fine dell’800. È stata costruita nel 1880 per il compositore Amilcare Ponchielli, compositore di fama scomparso solo sei anni più tardi all’età di 52 anni.