Lecco, Promessi Sposi a prezzi di saldo: la casa di Lucia va all’asta per 410mila euro

Il complesso immobiliare era stato pignorato perché apparteneva ai titolari di una società dichiarata fallita nel 2013

Dina Sassoli nei panni di Lucia nella versione cinematografica de "I promessi sposi" di Mario Camerini (1941). A destra, l'ingresso della sua presunta casa a Lecco

Dina Sassoli nei panni di Lucia nella versione cinematografica de "I promessi sposi" di Mario Camerini (1941). A destra, l'ingresso della sua presunta casa a Lecco

Lecco – Un pezzo della letteratura italiana in vendita all’asta. È la casa di Lucia de “I promessi sposi”. È ancora come l’ha descritta Alessandro Manzoni nel secondo capitolo del suo capolavoro, immaginando per la sua protagonista un ambiente reale, più volte visto da vicino: "Era in fondo, anzi un po’ fuori. Aveva quella casetta un piccolo cortile dinanzi, che la separava dalla strada, ed era cinto da un murettino".

Si trova ad Acquate, uno dei rioni di Lecco, naturalmente in via Lucia, proprio come la celeberrima inquilina. Per ottenere le chiavi della dimora che sarebbe stata di Lucia Mondella e di sua madre Agnese ci vogliono 413mila euro, il prezzo a base d’asta, ma potrebbe bastare come offerta minima una battuta di 310mila euro, a fronte di un valore immobiliare stimato tra il mezzo milione e i 600mila euro.

All’incanto c’è l’intero complesso immobiliare della presunta casa di Lucia. Comprende un’osteria, che non può che chiamarsi Antica osteria Casa di Lucia, con tanto di portico d’ingresso, passando sotto al quale sembra quasi di scorgere la fanciulletta Bettina correre incontro a Renzo gridando: “lo sposo! lo sposo!“".

La descrizione di oggi non ha nulla della poetica semplicità del romanzo. Si passa diretti al vocabolario da catasto. Il ristorante è composto da tre sale, cucina, deposito, un gabinetto esterno e servizi igienici e si affaccia al piano terra. Nell’interrato si trova invece la cantina, mentre al primo piano ci sarebbe stata la vera e propria casa della promessa sposa, divisa in due unità immobiliari che formano un unico appartamento con 8 vani, una latrina, un corridoio d’ingresso e un terrazzino, completamente da ristrutturare. C’è pure un vecchio lavatoio.

La casa di Lucia è stata messa all’asta dopo essere stata pignorata perché apparteneva ai titolari di una società dichiarata fallita ormai nel 2013. Non è la prima volta che finisce all’incanto, nel novembre 2020 era stata proposta per 580mila euro, senza che nessuno si fosse fatto avanti per acquistare il complesso.

"È da un paio d’anni che è all’asta", conferma Carlo Piras, dal 1983 titolare in affitto dell’Antica osteria Casa di Lucia, un locale tradizionale molto rinomato, dove tra il resto è esposta una “guazze“ d’epoca, cioè la classica “sperada“, il pettine a raggiera con cui viene ritratta Lucia, adornata per il giorno delle nozze che furono interrotte e fornirono lo sponto all’intreccio della storia.

Che lì abbia per davvero abitato Lucia è ovviamente impossibile, poiché Lucia è un personaggio di fantasia. Il Sommo - di cui lunedì si è celebrato il 150° della morte senza che a Lecco sia stato promosso alcun evento - avrebbe tuttavia potuto veramente ispirarsi a quell’edificio per descrivere la casa della protagonista femminile del suo romanzo, sia perché da ragazzino frequentava quei luoghi, sia perché lo stabile è molto antico.

A complicare la vicenda, a Lecco c’è anche un’altra casa di Lucia: è a Olate, un altro dei rioni della città. Sia la casa di Olate, che è ritenuta l’originale casa di Lucia, sia quella di Acquate indicata invece come la casa tradizionale di Lucia, sono private e non si possono visitare.