Brivio, gli artificieri pescano due bombe nell'Adda: sono della Seconda guerra mondiale

Una granata tedesca è stata fatta brillare in acqua, un colpo da mortaio italiano verrà distrutto nei prossimi giorni

Brivio (Lecco), 16 marzo 2022 – Due bombe sono state ripescate dall'Adda a Brivio. Sono una bomba a mano tedesca e un colpo di mortaio italiano risalenti alla Secondo guerra mondiale. Sono state trovate a un metro di profondità e a tre metri dalla riva sul lungofiume, all'altezza della darsena in centro paese. Per recuperare i residuati bellici sono interventi i palombari della Marina militare italiana del Nucleo Subacquei e Incursori: hanno subito fatto brillare in acqua la granata, mentre il secondo ordigno è stato consegnato ai guastatori dell'Esercito del 10° Reggimento Genio Guastatori di Cremona che lo faranno detonare sabato in sicurezza in un campo della zona. La bomba a mano era una granata da lancio modello 24, una Stielhandgranate, di quelle con il manico in legno in dotazione ai soldati nazisti che si vedono nei film di guerra. Il secondo ordigno è un colpo da 81 millimetri che veniva sparato con obici da mortaio. Probabilmente le due bombe sono state lanciate durante alcuni scontri per distruggere un ponte in legno provvisorio che era stato allestito durante il Secondo conflitto mondiale per consentire il passaggio di mezzi corazzati. Oppure sono state perse dai soldati. Sono state rinvenute per la forte siccità in seguito al quale il livello dell'Adda si è abbassato notevolmente. Le ha avvistate per primo un passante che stava camminando sul lungofiume. Durante le operazioni di sminamento tutta l'area circostante è stata transennata e i carabinieri della caserma di Brivio e gli agenti della Polizia locale hanno tenuto tutti a distanza per evitare possibili incidenti. Per assicurarsi che le operazioni avvenissero in sicurezza ieri il viceprefetto vicario di Lecco Laura Motolese ha convocato una riunione per supervisionare il piano di bonifica. A gennaio una bomba francese della Grande guerra era stata recuperata dal lago di Como ad Abbadia per poi essere distrutta in una cava a Mandello.