DANIELE DE SALVO
Cronaca

Bonus facciate, la rabbia di 40 famiglie: “Senza lavori e senza soldi, l’amministratore ha fatto sparire 200mila euro”

Merate, l’uomo in aula con l’accusa di esserci intascato parte della somma. La cifra per il rifacimento della facciata spostata su altre spese e sul suo conto

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Una quarantina di famiglie che abitano nel condominio Erica, a Novate, frazione di Merate, ha trascinato in tribunale un noto professionista di 50 anni con studio in città, che ha gestito il loro palazzo dal 2009 al 2023

Senza lavori, senza soldi nella cassa comune e, anzi, con un debito a cinque zeri da restituire. I 200mila euro di finanziamento servivano per il rifacimento della facciata del complesso condominiale. L’ex amministratore li ha però fatti sparire tutti: in parte li ha utilizzati per pagare le bollette e spese vari di altri suoi clienti, in parte se li sarebbe intascati, girandoli direttamente sul proprio conto corrente personale. Per questo una quarantina di famiglie che abitano nel condominio Erica, che si trova a Novate, frazione di Merate, ha trascinato in tribunale Roberto Bonfanti, noto professionista di cinquant’anni con studio in città, che ha gestito il loro palazzo dal 2009 al 2023, quando gli hanno revocato l’incarico, dopo essersi accorti che i conti non quadravano più, poiché l’intervento di ristrutturazione edilizia, commissionato sfruttando le agevolazioni fiscali, restava fermo al palo.

Il nuovo amministratore ha denunciato la sparizione e la movimentazioni anomala di almeno 171mila euro, parte della somma accordata ed erogata dai funzionari di un istituto di credito proprio per finanziare il progetto di riqualificazione del complesso residenziale.

“Emissione di assegni per l’importo complessivo di 62mila euro in favore della società fornitrice di energia elettrica per il pagamento di fatture emesse nei confronti di altri condomini amministrati dal medesimo Roberto Bonfanti – si legge negli atti –; esecuzione di bonifici per l’importo complessivo di 66mila euro in favore di condomini amministrati sempre da lui; esecuzione di bonifici di 43mila euro effettuati direttamente in suo favore, giustificati solo in minima parte da fatture emesse”.

Dal canto suo, in aula, il diretto interessato ha sostenuto di “non poter riferire in merito agli addebiti mossi nei suoi confronti, non disponendo più della documentazione amministrativa e contabile del condominio”, consegnata a chi ha preso il suo posto. Il giudice Alessandro Colnaghi, in attesa del compimento del processo, ha imposto il sequestro dei beni dell’ex amministratore. Peccato che nel frattempo lui si sia disfatto dei suoi beni e gli sia rimasto poco da sequestrate per restituire quanto sottratto. Il danno e la beffa per i condomini: non hanno sistemato la facciata, sono rimasti imprigionati tra gru e ponteggi inutilizzati e devono pure saldare il finanziamento per un intervento mai concluso.