Lecco, 19 agosto 2024 – In alto, che più in alto non si può. Non in bici. Lassù ha portato con sé anche tutti gli amici malati di tumore, chi ce l’ha fatta e chi purtroppo invece non c’è più. La maestra di scuola elementare Stefania Steppo Valsecchi, 55 anni, di Lecco, è stata la prima donna in assoluto a scalare in sella alla sua mountainbike l’Umling-La, il passo dell’Umling, in Ladakh, in India, vicino al confine con il Tibet, a 5.810 metri di quota: è il valico carrozzabile più elevato che sia mai stato costruito, più del doppio dello Stelvio, più alto del Monte Bianco.
La storia dell’impresa
È stata una lunghissima pedalata sul tetto del mondo di 18 giorni, mille chilometri percorsi, quasi 15mila di dislivello complessivo e sempre al di sopra dei 4mila metri, dove l’aria è più rarefatta e i polmoni respirano affannosamente in fretta alla ricerca di ossigeno. L’impresa - l’ennesima per Steppo, che l’anno scorso in bici ha raggiunto Ushuaia, la fine del mondo in Patagonia – è cominciata ad inizio agosto ed è terminata ieri. Con lei c’erano altri quattro italiani in bicicletta, conosciuti lì grazie ad un amico comune, più altri dello staff di supporto. “Siamo partiti il 3 di agosto a pedalare e abbiamo compiuto una sorta di giro ad anello, lungo lo Zanskar, l’Indo e una serie di altri fiumi minori che hanno scavato canyon fantastici – racconta Steppo -. Non eravamo in autosufficienza, perché appunto c’è stato chi ci ha supportato, ma abbiamo sempre mangiato all’aperto e dormito accampati in tenda e ci siamo sempre lavati nei corsi d’acqua, dove abbiamo lavato anche i nostri vestiti”.
Steppo si è portata nel cuore, in quell’angolo di paradiso terrestre, i volontari dell’associazione Cancro Primo Aiuto che sostengono i pazienti oncologici. “Ho amici che stanno lottando e hanno lottato contro il cancro – racconta Steppo -. Qualcuno ha vinto, altri no. Tramite loro sono venuta in contatto di questa bellissima realtà”.
Ora che il viaggio è concluso, Steppo serba il ricordo degli immensi cieli stellati, gli infiniti spazi incontaminati, i paesaggi a perdita d’occhio. “E insieme faranno sempre parte di me i bambini del posto che vivono in povertà estrema”, confida Steppo, che ai suoi alunni, a settembre, parlerà pure di loro, a cui lei e gli altri del gruppo hanno dedicato la festa conclusiva del viaggio, portando in dono medicinali, vestiti e materiale didattico.