Merate (Lecco) – “Guardano al passato, ma anche il futuro”. Il passato delle storie professionali e personali dei premiati, il futuro migliore che hanno contribuito e ancora stanno contribuendo a costruire. A unire passato e presente per il sindaco di Merate Mattia Salvioni, alla sua prima patronale in fascia tricolore, sono gli Ambrogini d’oro, cioè i nuovi cittadini benemeriti insigniti ieri della più alta onorificenza comunale durante la festa patronale di Sant’Ambrogio. Sono i volontari e i responsabili delle associazioni e delle scuole del collettivo Ora Basta contro la violenza sulle donne: Dietrolalavagna, l’Altra metà del cielo, Mic, Rotary, Lions, Inner Wheel, Amnsety, Piccoli idilli, Soroptimist, Officina dona, Lei, Guardia, il liceo Maria Gaetana Agnesi e l’istituto Francesco Viganò.
Poi Dario Perego, 70 anni, andato in pensione dopo 42 anni da medico di base, già due volte sindaco, ex consigliere provinciale e ora consigliere di minoranza, papà di tanti figli e nonno di tanti nipoti, dentista e cultore dell’arte: “Un riconoscimento per l’impegno, la dedizione e la passione con cui ha servito la comunità”, la motivazione. Infine Giulia Pozzebon: lei sul palco dell’auditorium comunale a ritirate l’Ambrogino non c’era fisicamente, è morta in montagna. Aveva 35 anni. Era una mamma, una moglie, una pedagogista, un’educatrice, una ricercatrice appassionata, particolarmente dedita a tematiche intersezionali quali migrazione, genere e classe sociale.
“Un’impronta luminosa nel promuovere i diritti delle donne migranti e delle persone più vulnerabili”. A rappresentare Giulia e ritirare il premio sono saliti sul palco i genitori, il fratello e la sorella, ma è come se tra gli applausi, la commozione e le lacrime per la sua assenza, Giulia fosse lì.
Oltre agli Ambrogini sono stati attribuiti pure tre encomi: ai volontari civici, che si occupano di biblioteca, piedibus, lago di Sartirana; i proprietari della Pasticceria Ravasi fondata nel 1840; i meccanici del Garage San Carlo, attività che ha compiuto 70 anni. Ma Sant’Ambrogio a Merate è anche e soprattutto la fiera di Sant’Ambrogio, che ha almeno sette secoli di storia, forse di più e che prosegue anche oggi. Un tempo in fiera si compravano le mele, a cui Merate deve il nome, che i promessi si regalavano. C’erano poi gli animali, gli attrezzi agricoli, gli artigiani. In epoca contemporanea è diventato un grande mercato, ma le aspettative e il fascino sono rimaste le stesse.