
Giulia morta in un dirupo, l’addio in mezzo alla natura che lei amava
Un abbraccio collettivo per lenire il dolore, stare insieme nel suo ricordo, per quanto possibile sorridere. Centinaia di amici, colleghi, suoi studenti ieri hanno partecipato al saluto estremo di Giulia Pozzebon, la mamma e pedagogista di 35 anni di Merate che settimana scorsa è morta durante una gita in montagna. La cerimonia s non in una fredda chiesa, ma a Bagaggera, nel giardino di una cascina del Parco del Curone adornata, quasi addobbata, con le foto di Giulia sorridente, in mezzo alla natura, che lei amava tanto. Dopo la Messa, il marito Matteo coi loro 2 bimbi in braccio, mamma Lella e papà Luigi ex gestore della Capanna Monza e ora rifugista al Bertacchi al lago d’Emet a Madesimo, l’amica che era con lei quando è caduta, prof della Bicocca e quanti la conoscevano e la amavano, hanno condiviso i loro ricordi di Giulia e poi hanno continuato a parlare di lei seduti sull’erba. Dopo essersi laureata in Pedagogia, si era trasferita nel Savonese, con la famiglia. Venerdì in gita è stata sorpresa dal maltempo e sul sentiero scivoloso è precipitata in un burrone. D.D.S.