Le letterine per chiedere i regali di Natale o i bigliettini di saluto per cercare nuovi amichetti non viaggeranno più attaccati ai palloncini colorati in plastica gonfiati a elio, almeno non quelle dei bambini di Olginate e di Santa Maria Hoè. I sindaci dei due paesi hanno accolto l’appello dei volontari dell’associazione Plastic free, che da parecchio sono impegnati contro l’abbandono dei rifiuti di plastica, compresi i palloncini colorati appunto, perché tutto quello che vola in cielo, prima o poi, non importa a che distanza, torna sicuramente a terra, diventando un possibile pericolo per l’ambiente e gli animali.
I palloncini sono al terzo posto tra i rifiuti più pericolosi per foche, tartarughe e uccelli marini, sebbene siano in tanti gli animali, fuori e dentro l’acqua, che li scambiano per cibo o che rimangono intrappolati nei fili, morendo per inedia. Vale pure per i palloncini biodegradabili.
La minaccia è più frequente di quanto non si immagini: in uno studio dei ricercatori dell’università di Wales Swansea, nel Regno Unito, i pezzi di palloncino costituiscono l’80% dei rifiuti trovati nello stomaco delle tartarughe marine analizzate. L’elio, inoltre, è un gas prezioso e raro, da preservare per utilizzi più nobili come le macchine per la risonanza magnetica.
I bambini di Olginate e Santa Maria Hoè lo hanno compreso e per questo non hanno avuto nulla da obiettare, anzi sono contenti di poter dare l’esempio.
In Lombardia sono stati dichiarati “No fly zone“ per i palloncini colorati in plastica anche i cieli di Angera (Varese), Barzana (Bergamo), Borgo Virgilio (Mantova), Brugherio e Monza (Monza e Brianza), Lodi Vecchio (Lodi) e Alzate Brianza (Como).
D.D.S.