Rapito dalla madre e portato in Siria, Barzago si prepara ad abbracciare il piccolo Alvin

Il piccolo, che non parla quasi più italiano, è però ferito a un piede e dovrà essere curato prima di poter rientrare casa

Mirko Ceroli, sindaco di Barzago

Mirko Ceroli, sindaco di Barzago

Barzago (Lecco), 7 novembre 2019 - Barzago, il piccolo Comune in provincia di Lecco, dove abitava Alvin Berisha, il bambino di origine albanese portato dalla madre in Siria e ora ritrovato, è "pronto ad accoglierlo", anche se "prima avrà bisogno di cure visto che è ferito e dovrà sicuramente affrontare un percorso psicologico".

A dirlo all'AGI è il sindaco di Barzago, Mirko Ceroli, che sta seguendo con apprensione la vicenda del ragazzino rapito nel 2014 all'età di 6 anni (ora ne ha 11). Il sindaco, entrato in carica da maggio, ma già prima molto attivo come assessore, si sta anche muovendo per "sapere in che modo l'amministrazione debba attrezzarsi, tramite i servizi sociali, per aiutare Alvin e la sua famiglia". Alvin, che non parla quasi più italiano, è ferito gravemente a un piede, e dovrà quindi affrontare delle cure mediche prima di poter tornare a Barzago, riferisce sempre il primo cittadino. 

Intanto, anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha espresso felicità e gratitudine per il rientro a casa di Alvin: ""Un'ottima notizia, buon rientro a casa piccolo Alvin!". "Nei giorni scorsi - ha aggiunto Fontana - avevamo acceso anche il Pirellone per sollecitare la sua liberazione. Complimenti alla task force, in particolare alle donne e agli uomini della Croce rossa italiana che hanno consentito di riportarlo a casa"