Il piccolo Achille dopo il primo intervento: "Da un occhio percepisce la luce"

Bellano, il bimbo potrebbe essere sulla via di una parziale conquista della vista. Il racconto dei genitori Sara Rusconi e Simone Losa

Il piccolo Achille

Il piccolo Achille

Bellano (Lecco) - Il piccolo Achille potrebbe, per la prima volta da quando è nato, almeno percepire la luce. Ieri è stato sottoposto al primo dei due interventi chirurgici che potrebbero permettergli di recuperare la percezione della luce almeno da uno dei due occhi. Il prossimo è già in programma tra un paio di settimane. "Può sembrare poco, ma per un bambino cieco dalla nascita la percezione della luce è letteralmente oro – spiegano mamma Sara Rusconi e papà Simone Losa, entrambi di 32 anni di Bellano -. Sarebbe in grado di adattarsi meglio al mondo esterno con il fisiologico adattamento al ritmo notte-giorno, ma soprattutto darebbe modo al cervello di continuare a sviluppare la capacità di ricevere e processare informazioni dagli occhi. In questo modo per Achille continuerebbe ad esserci speranza perché lo renderebbe pronto a ricevere futuri trattamenti, se e quando saranno disponibili, che potrebbero migliorare ulteriormente la sua condizione o addirittura ridargli la vista".

Achille, che giovedì scorso ha compiuto sei mesi, soffre della malattia di Norrie, una malattia così rara che colpisce un bambino su 5 milioni. Può degenerare in perdita dell’udito, deficit dello sviluppo cognitivo e disturbi dello spettro autistico. Per curarlo e garantirgli il 50% di possibilità di riuscire a percepire quella luce che non ha mai potuto nemmeno intravvedere, mamma Sara e papà Simone sono dovuti volare con Achille negli Stati Uniti, a Detroit in Michigan. L’unico in grado di operate il piccolo Achille è infatti il dottor Antonio Capone del William Beaumont Hospital. Le spese cliniche, di trasferta e soggiorno sono tuttavia quasi completamente a carico di mamma Sara e papà Simone, come dei genitori di tutti gli altri bambini obbligati a trasferirsi negli States per essere curati: "E’ davvero triste che nel 2022 la possibilità di curarsi per un bambino con una malattia molto rara sia affidata esclusivamente alla capacità dei familiari di sostenere questi costi", commentano i genitori di Achille. Il piccolo, però, ha commosso e conquistato migliaia di persone, molte delle quali nemmeno lo conoscono: nel giro di un mese migliaia di benefattori hanno donato per lui quasi 400mila euro. Sono più di quanti ne occorrano, verranno quindi usati pure per aiutare altri bambini come lui.