“Avanti frutta”, così salviamo l’ambiente

Visita alla fattoria didattica per scoprire tutti i segreti della natura, preziosissima per l’uomo. E come tutelarla

Una giornata completamente immersi nella natura per imparare l’importanza della sostenibilità ambientale. Il giorno venerdì 19 aprile, noi delle classi prime siamo andati a visitare la fattoria didattica "Avanti frutta".

L’attività è gestita da Laura e Luigi, che vivono qui con i loro animali e le loro piante, in mezzo alla natura, qui troviamo galline, capre, maiali e terreni coltivati con alberi da frutto, erbe aromatiche ed erbe officinali. I due titolari ci hanno anche spiegato tante curiosità relative alle tematiche ambientali, ad esempio che cos’è una “Food Forest”, ossia un sistema naturale di piante che vivono in sinergia tra di loro e che quindi collaborano per la loro sopravvivenza.

Purtroppo l’uomo non imita la natura, perché la mentalità dell’essere umano è antropocentrica, cioè l’uomo, in quanto più evoluto, si ritiene la migliore specie sulla terra, ma questa idea nasce dal fatto che non conosce abbastanza l’evoluzione di vegetali ed animali ed inoltre è causa di numerosi problemi ambientali

Soltanto 15.000 anni fa sulla terra c’erano 6.000 miliardi di piante mentre oggi ne sono rimaste solo la metà e gli animali addomesticati 15.000 anni fa erano l’1% mentre oggi sono circa l’ 80%.

Oltre alle “normali” foreste un tempo c’erano foreste che si sono sviluppate spontaneamente, soprattutto nel Nord Europa, si trovavano… perchè ora sono state quasi completamente eliminate.

Il surriscaldamento globale è causato in minima parte dalla natura, il maggior responsabile è l’uomo che inquina il pianeta con le industrie, i gas immessi nell’atmosfera e le automobili. L’aumento dell’anidride carbonica provocherà anche molti problemi sociali dovuti all’emigrazione di molte persone verso le città meno calde.

Cosa dobbiamo fare per ridurre la Co2 che si trova nell’ambiente?

Dovremmo per prima cosa piantare moltissimi alberi e moltissime piante, si stima circa 1.000 miliardi, che ci darebbero ancora 50-70 anni per trovare soluzioni adatte per risolvere il problema.

Non solo: possiamo anche mangiare meno carne, utilizzare mezzi ecologici eo condivisi, fare la raccolta differenziata e diminuire la cementificazione. Inoltre bisognerebbe cambiare radicalmente la nostra mentalità passando da una struttura organizzativa di tipo gerarchico dove c’è un capo che dice cosa fare ad altre persone, le quali lo dicono ad altre e così via, finché il messaggio non arriva al destinatario, con la conseguenza che l’informazione finale potrebbe essere diversa rispetto a quella originale, a una struttura diffusa, la quale funziona in maniera tale che tutti possono fare proposte e l’idea è condivisa simultaneamente da tutti che quindi sanno perfettamente ciò che devono faredire. Questo dovrebbe essere un modo di agire allo scopo di risolvere il problema del surriscaldamento globale, che è un problema di tutti.