DANIELE DE SALVO
Cronaca

Lecco, anziana segregata e seviziata in casa propria: denunciata la badante peruviana

La donna da mesi sottoponeva l'anziana a "continue umiliazioni verbali e a violenze fisiche". Subaffittava inoltre la casa a connazionali

La badante è stata denunciata (foto di repertorio)

La badante è stata denunciata (foto di repertorio)

Lecco, 28 maggio 2024 – Segregata in casa propria e sevizia da chi avrebbe dovuto prendersi cura di lei. L'incubo peggiore per un'anziana lecchese è diventato realtà. Per svegliarla da quell'incubo, durato mesi, sono per fortunata arrivati gli agenti della Mobile di Lecco, che hanno hanno allontanato da lei la sua badante peruviana.

Con la badante stati allontanati altri due connazionali. “L’anziana veniva sottoposta a sevizie quotidiane da parte dei tre cittadini stranieri, i quali, approfittando delle sue condizioni di fragilità, la sottoponevano a continue umiliazioni verbali e a violenze fisiche”, raccontano gli investigatori della Mobile. Dalle indagini è anche emerso che la badante a casa dell'anziana ospitava, a pagamento, altri connazionali, naturalmente senza nemmeno chiedere il permesso alla padrona di casa, che soffre di gravi disturbi psichici e che quindi era completamente in sua balìa.

Le indagini

A far scattare le indagini è stato proprio uno degli ospiti, denunciato dalla badante che sosteneva che lui aveva occupato abusivamente una sua proprietà, che invece lei gli aveva messo a disposizione, in cambio di lavori di ristrutturazione. Oltre a smentire l'occupazione abusiva, l'inquilino ha raccontato ai poliziotti che, al suo arrivo in Italia, era stato accolto dalla badante in casa dell'anziana che assisteva. Come lui, lì venivano accolti come tanti altri stranieri. Eppure quello era il meno, solo la punta dell'iceberg dell'orrore che si consumava in quella casa. La badante e i suoi  due familiari, che si comportavano come se fossero loro i proprietari dell'appartamento, maltrattavano infatti l'anziana che avrebbero dovuto assistere. Sono subito scattate le indagini, coordinate dal magistrato di turno, con appostamenti, pedinamenti, intercettazioni, microcamere e cimici nascoste.

L'allontanamento

“Tali attività consentivano di raccogliere concreti elementi non solo in ordine alla già ipotizzata circonvenzione di incapace, ma anche di appurare che effettivamente l’anziana era vittima di maltrattamenti perpetrati con cadenza giornaliera dalla badante e da due ulteriori suoi connazionali, a lei legati da vincoli di parentela, domiciliati dalla badante stessa nell’abitazione dell’anziana” riferiscono sempre dalla Mobile, senza svelare altri particolari, per rispetto della vittima. In attesa di ulteriori provvedimenti, il giudice per le indagini preliminari ha allontanato la badante e i suoi due connazionali. Ha inoltre proibito loro di comunicare in qualsiasi modo con l'anziana per evitare che la ricattino o che continuino a circuirla. L'anziana invece ora è finalmente al sicuro, accudita, questa volta per davvero, in una struttura protetta.