DANIELE DE SALVO
Cronaca

Lecco, anarchici e pacifisti in marcia contro la Fiocchi Munizioni: ''Disarmiamola''

La manifestazione è in programma sabato pomeriggio. Imponente il servizio d'ordine e di sicurezza

La sede lecchese della Fiocchi Munizioni

La sede lecchese della Fiocchi Munizioni

Lecco, 17 maggio 2017 – Fiocchi Munizioni sotto assedio. Sabato pomeriggio centinaia di anarchici e pacifisti invaderanno Lecco per marciare in corteo contro la storica fabbrica di munizioni. La manifestazione è stata organizzata dagli antagonisti del Centro L'Arrotino di Lecco - con la A di Arrotino cerchiata - un collettivo anarchico. Hanno aderito però al corteo anche gli attivisti dell'Assemblea permanente contro le guerre de le movimento Stop al genocidio del Popolo Palestinese. I manifestanti si troveranno in centro città, in piazza Giuseppe Garibaldi, con l'obiettivo poi di raggiungere i cancelli del colosso delle munizioni fondato nel 1876.

Disarmiamo la Fiocchi Munizioni

Disarmiamo la Fiocchi Munizioni”, è lo slogan del corteo. “La Fiocchi Munizioni – spiegano i promotori - è la 14esima azienda in Italia per autorizzazioni all'esportazione di armi e munizioni. Nonostante si pubblicizzi per caccia e sport, guadagna per il 70% dal settore industria e difesa, esportando ovunque proiettili di vario calibro. La piccola provincia di Lecco lo scorso anno ha esportato verso tutto il mondo oltre 130 milioni di euro in armi e munizioni, con un aumento di quasi il 50% negli ultimi due anni. Non si può restare a guardare”. Alcune trovate pubblicitarie dell'eurodeputato 59enne di Fratelli d'Italia Pietro Fiocchi, che essere eletto in Europa è stato presidente del Cda della divisione americana dell'azienda di famiglia, hanno ulteriormente acceso i riflettori sulla Fiocchi Munizioni.

La Fiocchi Munizioni

"La Fiocchi non ha mai avuto relazioni commerciali con le forze armate israeliane”, sottolineano tuttavia dall'azienda in una nota stampa, in riposta a chi li accusa di esportare e vendere proiettili utilizzati dai soldati dell'esercizio di Israele a Gasa. “Stiamo subendo - denunciano dalla Fiocchi - attacchi violenti che non sono in alcun modo giustificabili. Basterebbe sapere che Israele ha una propria fabbrica per la produzione delle munizioni. E in eventuale necessità di acquisto si rivolge al mercato americano. Non pronunciamo armi, ma munizioni di piccolo calibro e non abbiamo mai venduto alle forze armate israeliane. Informarsi correttamente è il primo passo utile per un dialogo onesto e libero da pregiudizi tra aziende e società civile. Una società civile che legittimamente manifesta per le proprie idee, deve prima di tutto documentarsi sullo stato delle cose".

Le contromisure

Per evitare possibili disordini, saranno schierati poliziotti e carabinieri in un imponente cordone di sicurezza lungo tutto il tragitto e a difesa della fabbrica, il cui stabilimento si trova in via Santa Barbara. Lungo tutte le vie è stato istituto il divieto di sosta fin dalla tarda mattinata e poi il divieto di transito, anche pedonali in alcuni settori, come in via Carlo Porta. Il sindaco, con una ordinanza, ha inoltre sospeso pure la validità dei pass in alcune zone a traffico limitato e nelle aree pedonali urbane. A inizio mese alcuni manifestanti di Ultima generazione sono riusciti a compiere un blitz, imbrattando di vernice rossa, come il colore del sangue, su un monumento con il marchio della Fiocchi posto all'ingresso della fabbrica di munizioni.