Allevamenti e smog. La soluzione di Maganetti

Tirano, l’azienda di autotrasporti utilizza carburante bio per il 100% della flotta. Grazie a una cooperativa agricola sfrutta le deiezioni animali e i reflui .

Allevamenti e smog. La soluzione di Maganetti

Allevamenti e smog. La soluzione di Maganetti

Gli escrementi degli animali, additati spesso come uno dei fattori inquinanti, possono essere sfruttati per produrre carburante assolutamente bio. È la lezione della Maganetti Spedizioni spa, società che opera nella logistica e che è da sempre molto attenta alle questioni ambientali. In modo lungimirante, una decina di anni fa, ha deciso di investire in studi e ricerca per capire quali potessero essere i carburanti ecologici in grado di poter abbassare l’impatto ambientale di una flotta alimentata con combustibili "convenzionali".

"È incominciato tutto nel 2014 – spiega Matteo De Campo, ad della Maganetti Spedizioni -, quando la Iveco ha incominciato a parlare “seriamente” di mezzi di trazione alternativa. Immediatamente abbiamo incominciato ad effettuare degli studi in tal merito e siamo arrivati pronti nel 2016, quando sono stati immessi sul mercato i primi veicoli di questo genere e quando abbiamo effettuato i primi acquisti. Nello stesso anno abbiamo allestito al Trivio di Fuentes una nostra stazione di rifornimento, visto che quella più vicina era altrimenti a Piacenza. L’idea è stata quella di produrre carburante e ci siamo riusciti grazie ad un accordo con la cooperativa agraria Speranza di Candiolo (Torino), società che produce biometano liquido proveniente dalle deiezioni degli animali e dai reflui zootecnici. Pian piano abbiamo incominciato a inserire mezzi a biometano e oggi il 100% della flotta, oltre 50 mezzi, è alimentati in questo modo. Siamo soddisfatti della scelta fatta a suo tempo, l’aspetto ecologico per noi è importante, anche se non nego che le difficoltà siano state tante. Possiamo affermare oggi che la tecnologia funziona ed è sostenibile anche economicamente". Ma la Maganetti guarda anche alla mobilità elettrica. "Nel 2023 abbiamo inserito anche un veicolo elettrico testato. È chiaro che a livello di autonomia, capacità logistiche e flessibilità non è pari ai mezzi che usano il biometano o il gasolio. Ma per alcuni lavori, è valido. Per ampliare il progetto avremmo bisogno che in provincia di una colonnina di ricarica ad alto potenziale (300 Kw) per permettere ad un camion di ricaricarsi per il 60/70% in un’ora". L’azienda guarda anche alla rete ferroviaria. "Stiamo utilizzando anche il treno come vettore ma l’infrastruttura nel suo complesso è limitante". Fulvio D’Eri