MILANO
I consumi continuano a rallentare in Lombardia. Dopo la frenata di luglio (+2,1%), ad agosto la curva scende ancora. Secondo l’Osservatorio permanente di Confimprese, l’associazione di aziende che operano nel commercio con reti dirette e franchising (90mila punti vendita, 450 marchi e 800mila addetti), il segno resta leggermente positivo (+0,16%) rispetto a un anno fa, ma la piccola crescita del valore degli acquisti non basta neppure a coprire una minima parte dell’inflazione. "Il motivo non è solo perché agosto è tradizionalmente il mese delle vacanze estive, la cui durata si è comunque notevolmente ridotta, ma anche perché lo scenario è mutato rispetto al 2022, anno in cui i consumatori avevano risposto in modo sorprendente rispetto alle crisi precedenti, mostrando esigenze di svago attraverso un consumo aumentato fuori casa – commenta Mario Maiocchi direttore centro studi Confimprese –. Quest’anno le famiglie, schiacciate dagli avvenimenti internazionali e dalla pressione inflattiva, hanno adottato atteggiamenti più prudenti". Lo si vede anche nell’analisi dei settori: la variazione positiva della ristorazione scende da +7,8% a +2,1%, abbigliamento e accessori sono già in perdita (-1,9%).
"I consumatori evitano le spese superflue per concentrarsi solo sui beni di prima necessità e sui viaggi anche a sfondo culturale – sottolinea Maiocchi –. Per questo tra le città di provincia che mostrano gli andamenti più interessanti troviamo Bergamo, capitale della cultura 2023 insieme a Brescia, con un +7,31%, seguita da Lecco a +6,11% grazie alle attrattive paesaggistiche e al lungolago e Pavia a +4,29%". Milano, nonostante la pausa agostana, chiude leggermente sopra la media regionale (+0,20%) in attesa di conoscere l’impatto dei grandi eventi di settembre, mentre quattro province hanno già un segno negativo: Varese -4,22%, Monza -2,72%, Brescia -1,92% e Cremona -1,79%.
Luca Balzarotti