A tredici anni dalla scomparsa Lecco dedica una piazza a Cassin

A portare il nome del grande alpinista sarà l’area dell’ex Piccola, destinata a divenire il nuovo centro

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di Daniele De Salvo

Piazzale Riccardo Cassin. Finalmente anche a Lecco. Dodici anni e mezzo dopo la sua morte e soprattutto dopo molti altri paesi e città italiane, anche Lecco da ultima dedica un luogo pubblico al suo pioniere dell’alpinismo e partigiano, scomparso il 6 agosto 2009 nella propria casa di Maggianico dieci mesi dopo aver raggiunto la vetta del secolo di vita. A portare il nome e il cognome di Riccardo Cassin sarà l’area dell’ex Piccola velocità, il futuro nuovo centro di Lecco.

Il battesimo verrà celebrato già nei prossimi mesi, una volta ultimati tutti i passaggi burocratici e ottenuto il nulla osta dai funzionari che si occupano di toponomastica nazionale.

La targa al mostro sacro dell’alpinismo e dell’esplorazione internazionale, che nell’aprile ‘45 ha partecipato attivamente alla Resistenza combattendo in prima linea in Alto Lario contro i repubblichini delle Brigate nere, si aggiungerà a quella degli altri lecchesi famosi in tutto il modo come lui: Alessandro Manzoni, Antonio Stoppani, Mario Cermenati... "Un giusto riconoscimento della città di Lecco a Riccardo Cassin – commenta il sindaco Mauro Gattinoni -. Un uomo che ha portato il nome di Lecco in alto nel panorama internazionale grazie alle sue incredibili imprese alpinistiche ma che è anche stato un grande imprenditore, uno sportivo e un esponente attivo della Resistenza partigiana".

L’intitolazione del piazzale sana il debito della memoria dei lecchesi più volte denunciato dal figlio Guido nei confronti del papà Maglione rosso, che il 19 luglio 1961 ha conquistato da capo spedizione dei Ragni il McKinley, la più cima del Nord America, lungo l’inviolata parete Sud, incassando le congratulazione del presidente americano John Fitzgerald Kennedy.

Dopo quell’impresa anche ad Anchorage decisero di dedicare “Rou Cassin“ al grande alpinista. Vie e monumenti che portano il suo nome sono a Nuoro, a Savorgnano in Friuli e in diversi paesi della Brianza. Eppure la storia alpinistica di uno degli scalatori più importanti di tutti i tempi ha le sue radici proprio sulle cime lecchesi.Meglio tardi che mai. Daniele De Salvo