REDAZIONE LECCO

A 14 anni ubriache fradicie, finisce in ospedale la festa

Sei ragazzine ricoverate in una sola notte. È allarme di DANIELE DE SALVO

Alcol a fiumi

Lecco, 2 novembre 2015 - Nè dolcetto né scherzetto, solo alcol. Sei minorenni, tutte ragazzine di 14, massimo 15 anni, hanno terminato la notte di Halloween in ospedale perché ubriache fradice, al limite del coma etilico. Tre sono state soccorse dai carabinieri e dai sanitari del 118 a Osnago, una a Missaglia e due a Casatenovo. A lanciare l’allarme, quando la giornata di domenica era ormai cominciata da un paio d’ore, sono stati alcuni passanti e automobilisti in transito, che le hanno trovate riverse a terra o sulle panchine lungo la strada, praticamente in stato di semincoscienza. Dopo le prime cure sono state trasferite in ambulanza al San Leopoldo Mandic di Merate, dove sono state ricoverate in osservazione nel reparto di Pediatria, in attesa di smaltire la sbornia e di essere recuperate dai papà e dalle mamme rintracciati e avverti dai militari della serata brava delle figlie. Una di loro non aveva nemmeno i documenti e inizialmente non ha saputo neppure indicare il proprio nome, dove abita e chi contattare. Gli operatori del 112 adesso stanno verificando dove le adolescenti abbiano alzato troppo il gomito, se in qualche locale della zona i cui gestori non potrebbero per legge vendere bevande alcoliche a giovanissimi, oppure se si siano procurate da bere altrove.

Il fenomeno dell’abuso di alcol in provincia di Lecco è in crescita, sono oltre trecento gli utenti assistiti dagli esperti del Sert, il Servizio territoriale dell’Asl per le tossicodipendenze, mentre l’età media si abbassa, circa il 10% degli utenti ha meno di trent’anni. La responsabilità maggiore ricade sui genitori. Ne è convinta Barbara Pinciara, ex capodipartimento dell’Azienda ospedaliera lecchese e docente dell’Iserdip, Istituto per lo studio e la ricerca dei disturbi psicotici. «A quell’età la personalità non è ancora formata, subentrano inoltre dinamiche di gruppo che possono portare a simili comportamenti, il problema semmai è che non si dispone ancora degli enzimi che permettono di smaltire l’alcol, quindi anche piccole dosi possono provocare conseguenze serie e pericolose - spiega -. A mio avviso pertanto il problema maggiore è dei genitori che dovrebbero fungere da modelli ma che non sono più capaci di relazioni con i figli con cui dovrebbero trascorre momenti insieme per «imporsi» come figure positivi da emulare. I genitori, specie dalla rivoluzione sessantottina in poi, spesso inoltre non sono in grado di dire di «no», di normare i rapporti relazioni, nel senso di porre delle regole». Succede per mancanza di tempo per gli impegni quotidiani professionali, per paura dei possibili conflitti in famiglia, per timore di apparire severi o diversi dagli altri.

di DANIELE DE SALVO