
Corenno Plinio
Dervio (Lecco), 16 aprile 2025 – Borgo dei Borghi, in gara per la Lombardia c'è Corenno Plino. Il borgo dai mille scalotti intagliati nella nuda roccia che si affaccia sul lago di Como è il borgo lombardo in lizza per il titolo di Borgo dei Borghi 2025, il celebre concorso televisivo che rende omaggio ai piccoli centri di provincia italiani e li fa conoscere al grande pubblico. Il verdetto e la classifica finale verranno comunicati domenica, il 20 aprile 2025, in prima serata su RaiTre, durante la trasmissione Kilimangiaro, condotto da Camila Raznovich.
Dove si trova
Corenno Plinio è una frazione di Dervio. E' un un piccolo borgo sulla sponda orientale del lago di Como, in provincia di Lecco, tra il Centro e l'Alto Lario. E' una perla tra le perle. Corenno è vicino a Varenna, la Piccola perla del lago di Como, Bellano che è il borgo degli artisti. E poi vicino c'è anche Colico, con la sua abbazia cistercense di Piona. In pochi minuti di traversata si arriva poi a Menaggia, oppure Bellagio. Corenno sorge su un piccolo promontorio che degrada dolcemente appunto nelle acque del lago di Como. Ma a Corenno non c'è solo il lago. Alle sue spalle si vedono le montagne della Valsassina e della Valvarrone e poi il Legnoncino e il Legnone, il monte più alto della provincia di Lecco. Per arrivare a Corenno si può percorrere la panoramica Sp 72, che costeggia il lago di Como, oppure la Statale 36 o si può arrivare in treno scendendo alla stazione di Bellano.
La storia
Corenno Plinio è un borgo medioevale, ma le sue radici affondano già in epoca romana e prima ancora con i Celti. Sono stati trovati reperti anche dell'età del Bronzo. Si trova del resto in una posizione strategica, lungo il Sentiero del Viandante, che un tempo era l'unica via di collegamento tra Milano e il Nord Europa. Il borgo, originariamente chiamato solo Corenno, nel Milleduecento era un feudo amministrato dalla famiglia Anderani su concessione dell'arcivescovo di Milano Ottone Visconti. Per comprendere la struttura, è importante conoscere la storia della comunità dopo il primo Millennio: un insieme di famiglie che, affrancate dal giogo del feudatario, si sono organizzate per difendersi e difendere la propria identità sociale e culturale, tanto da dotarsi nel 1389 di uno statuto comunale. Il nome Plinio a Corenno è stato aggiunto solo nel 1863,in onore di Plinio il Giovane, console dell’Impero Romano, che si narra che a Corenno avesse posseduto una villa.
Cosa vedere
A Corenno c'è tanto da vedere. Il castello innanzitutto, costruito interamente nella pietra, provvisto di due torri, una “a vela” e una quadrangolare, che costituisce uno dei migliori esempi di fortificazione del Lario. Poi la chiesa di San Tommaso di Canterbury, del XII secolo, come cappella dei conti Andreani: al suo interno si possono ammirare affreschi che risalgono tra il ‘300 e il ‘500. E ancora: le arche trecentesche, monumenti funebri dei conti Andreani realizzati nel 1300 che presentano stili architettonici diversi, dal romantico al gotico al gotico fiorito. Oppure il molo medioevale, scavato in parte nella roccia, un anfiteatro a cielo aperto che ospita nella sua splendida cornice anche concerti e spettacoli. E naturalmente le caloge, che sono le vie del borgo in parte scavate nella roccia, composte da 986 gradini da cui l’appellativo del borgo delle mille scalotte. Per mangiare invece i piatti tipici sono riso al pesce persico, polenta e misultin che sono agoni essicati e grigliati e paradei, cioè frittelle di mele.