Barzanò (Lecco), 3 agosto 2024 – È un piccolo polmone verde che tocca otto Comuni della Brianza. Il Parco della Valletta si estende su una superficie di soli tre chilometri quadrati, con quattro percorsi di lunghezza variabile tra i 4 e i 13 chilometri. Capaci di racchiudere gradevolissimi micropaesaggi con una loro ricchezza di flora e fauna.
Al suo interno, in un paesaggio naturalmente definito dai cordoni collinari che lo circondano, che crea una sorta di corridoio tra i più estesi parchi di Montevecchia e della Valle del Lambro, si trovano cascine, punti di osservazione naturalistica, aree di fitta vegetazione alternate a paesaggi agricoli e zone umide, flora e fauna tipici. Il tutto attraversato dalla roggia della Valletta, che dà il nome al Parco, e dai torrenti Bevera e Gambaione. Unisce i territori periferici di Barzanò, Barzago, Renate, Bulciago, Cassago e Cremella nel Lecchese, arrivando fino a Besana Brianza e Renate in provincia di Monza e Brianza.
L’area è curata dall’omonima associazione che sul sito www.lavalletta.org mette a disposizione le mappe e tutela gli aspetti ambientali. Ha inoltre realizzato la cartellonistica che indica i punti d’interesse e consente di seguire i percorsi, anche didattici. Vengono così indicati gli stagni in prossimità del Roccolo Rieti e dei Cariggi, l’area umida di Cazzano e il Roccolo di Zizzanorre, non distante dalla zona dei Pozzi di Oriano. Nella parte Nord, zona di Montegregorio, si estende uno degli ultimi boschi di castagno; mentre nei pressi della Cascina Immacolata di Renate si trova la pineta di pino strobo. È impossibile esplorare il parco in un solo giorno, per quanto le sue dimensioni siano meno estese di altre aree verdi.
Il percorso principale, circa 13 chilometri da Nord a Sud, collega Barzago a Besana e consente di osservare ogni aspetto e caratteristica dell’area. Il sentiero più breve va invece da Bulciaghetto a Bevera, collega le chiese dei Morti dell’Avello e di Verdegò, sfiorando le cascine Montegregorio di epoca medioevale, e Peltraio.
Tragitti d’impegno intermedio collegano Oriano e Monticello, circa 6 chilometri, e la zona dei Cariggi, 7 chilometri ad anello tra Renate e Besana, nella zona umida di origine glaciale, con alcuni punti particolarmente panoramici. Con un po’ di fortuna e silenzio, può accadere di imbattersi in mammiferi come la donnola, il visone o il ghiro, il riccio, in una salamandra pezzata, un rospo e negli altri animali e uccelli del parco.