Elezioni regionali Lombardia, Moratti e Majorino fanno appello al voto disgiunto

I candidati di centro centro e centrosinistra chiedono appoggio agli elettori dell’altro sfidante "per battere Fontana". Salvini pensa all’affluenza

Letizia Moratti e Pierfrancesco Majorino

Letizia Moratti e Pierfrancesco Majorino

Milano - Tre settimane alle elezioni regionali, e s’intensificano le sportellate tra i candidati di centrosinistra, centro e centrodestra alla presidenza della Regione. Obiettivo dei primi due è (anche) concentrare su di sé i voti contrari all’attuale maggioranza, trasmettendo il messaggio d’essere il solo, o la sola, a poter contendere ad Attilio Fontana la guida della Lombardia, da 28 anni in mano al centrodestra.

L’eurodeputato del Pd Pierfrancesco Majorino, candidato del centrosinistra inclusi i 5 Stelle, rivanga i primi di novembre, quando Letizia Moratti s’era appena dimessa da vice di Fontana e il Terzo polo che la sostiene insieme alla sua lista civica spingeva i dem a convergere su di lei: "Per il bene del Pd e della sinistra ero contrarissimo a un accordo con Moratti. Sarebbe stato un massacro - ha detto Majorino -. Oggi, per la prima volta dopo tanti anni, la partita in Lombardia è aperta e incerta. Stiamo facendo una rincorsa che ci sta avvicinando a Fontana, poche settimane fa nessuno ci avrebbe scommesso e invece abbiamo una grande opportunità di cambiamento", insiste il candidato, che dopo il sostegno di Elly Schlein ieri ha incassato quello del governatore emiliano Stefano Bonaccini, anch’esso in corsa per la segreteria del Pd. Majorino lancia l’appello agli elettori di Azione e Italia Viva, chiedendo che "col voto disgiunto o col voto al presidente ci aiutino a mandare via Fontana e Gallera. Sono convinto che tanti che hanno votato Terzo polo, lo rivoterebbero e sono loro sostenitori, voteranno però me come presidente".

Uguale e contraria la convinzione della candidata centrista Moratti: "Il consenso nei miei confronti cresce di giorno in giorno - fa sapere con una nota –. L’elettorato di centrosinistra, moderato e riformista, non si riconosce in Majorino tutto concentrato sul congresso del Pd e deciso a consegnare il partito ai 5stelle. I segnali del voto disgiunto dal centrosinistra verso di me sono sempre più consistenti e la soglia del 30% è ormai raggiunta. La delusione degli elettori del centrodestra sulla figura del presidente uscente Attilio Fontana, indeciso e pauroso verso ogni confronto con me (il confronto è chiesto sia da lei che da Majorino, ndr ), premierà la mia coerenza e la mia tenacia". Il suo staff segnala "un simpatico siparietto" avvenuto a Morbegno, dove l’ex sindaca di Milano ha proposto che all’intera provincia di Sondrio sia riconosciuto lo status di "area interna": incrociando due gazebo della Lega e del Pd "i militanti l’hanno salutata con grande cordialità".

Il governatore Fontana liquida gli appelli al voto disgiunto degli sfidanti: "I miei avversari evidentemente si vergognano delle loro coalizioni. Io, al contrario, chiedo ai lombardi di votare tutta la nostra coalizione di centrodestra, orgoglioso del buon governo che da anni garantiamo". Il segretario della Lega Matteo Salvini trova "ci sia un’aria molto buona" e si preoccupa unicamente dell’affluenza alle urne il 12 e il 13 febbraio: "Se ne parla troppo poco soprattutto sulle tv nazionali, spero che tanti lombardi votino".