Attilio Fontana: la filiera delle cure. Farmacie, Terzo settore e volontari in rete

Il governatore della Lombardia lancia il patto per l'assistenza in vista delle prossime elezioni regionali

Attilio Fontana

Attilio Fontana

Un confronto a distanza, tutto concentrato su temi fondamentali per la vita quotidiana dei lombardi, fra i tre principali candidati alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio. Non un dibattito sul posizionamento politico, ma semplicemente programmi di Attilio Fontana, candidato alla riconferma per il centrodestra, Letizia Moratti, in corsa per il terzo polo e Pierfrancesco Majorino, aspirante governatore per centrosinistra e Cinque Stelle, gli stessi che – insieme a Mara Ghidorzi, portacolori di Unione Popolare, lista formata da Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Dema e altri – si contenderanno la conquista della presidenza della Regione per i prossimi cinque anni. Da oggi, per tre lunedì consecutivi, sul “Giorno“, appariranno le proposte concrete dei candidati su altrettanti punti chiave dei programmi. Si inizia oggi con un focus dedicato alla sanità, tema chiave non solo perché raccoglie oltre 20 dei 26 miliardi che ogni anno la Lombardia spende, ma perché decisivo per il futuro di ciascun cittadino.

di Attilio Fontana La sanità lombarda è da tempo e continua ad essere una grande eccellenza, riconosciuta a livello nazionale ed internazionale. Per mantenere e migliorare le nostre performance in futuro la sfida che dobbiamo giocare è porre attenzione al mutato bisogno di salute dei nostri cittadini. Abbiamo una popolazione sempre più anziana, in Lombardia un terzo della popolazione è colpita da patologie croniche, che assorbono il 70% delle prestazioni. Questo indica che l’aspettativa di vita nella nostra regione è molto alta, ma anche che un numero elevato di pazienti hanno bisogno di un’assistenza continua e di una puntuale aderenza alle terapie. Un paziente cronico che non assume correttamente i farmaci è facile che complichi le sue condizioni di salute richiedendo risorse ulteriori al sistema sanitario.

Ecco perché nel mio programma ho previsto un sistema sociosanitario sempre più vicino al cittadino: la casa diventa il luogo di cura e assistenza domiciliare, da cui eventualmente indirizzare il paziente alle strutture della sanità territoriale e ospedaliera. Lavoreremo su alcune linee di sviluppo che possono essere così sintetizzate: incrementare l’offerta di prestazioni, garantire la migliore accessibilità a tutti i cittadini per tutti i servizi, sviluppare l’innovazione, la ricerca e la digitalizzazione volta alla semplificazione per cittadini e operatori, rafforzare l’interconnessione nel sistema sociosanitario sia fisica (tra rete ospedaliera e rete territoriale) che digitale (interconnessione dei sistemi informativi), sostenere l’umanizzazione del sistema sociosanitario in tutti gli ambiti.

Lo faremo coinvolgendo e valorizzando tutti i soggetti operanti nel sistema, anche il Terzo settore e il mondo del volontariato, in una collaborazione sempre più attiva ed efficace anche con gli enti locali del territorio. Perché è inutile negare che esista un problema di personale. Programmazioni nazionali sbagliate, con numeri chiusi e riduzione di borse specialistiche, hanno provocato la carenza di medici di famiglia e altre figure chiave ospedaliere. Per risolvere questa situazione occorre un intervento a livello nazionale e sono certo che con questo nuovo Governo ci sarà una svolta, nel frattempo si devono schierare tutte le squadre a disposizione, creando collaborazioni e lavori in rete. Anche i privati si sono messi a disposizione, non solo per curare le acuzie, ma anche per la presa in carico; così come gli enti del Terzo settore e le farmacie. Solo così riusciremo a tamponare la situazione e dare una risposta più efficace ai nostri cittadini.